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Si è svolta a Roma, dal 4 al 5 luglio, la decima edizione dell’Ecoforum organizzato da Legambiente, Editoriale La Nuova Ecologia e Kyoto Club.
Ecoforum, decima edizione. La prima giornata dell'evento romano - organizzato da Legambiente, Editoriale La Nuova Ecologia e Kyoto Club - si è aperta con la presentazione del rapporto IPSOS, redatto nel 2023, sulla percezione che gli italiani hanno dell’economia circolare e del ruolo che il nostro Paese gioca in questo senso.
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Clicca quiNel 2023, infatti, si è registrato un incremento della quota dei forti conoscitori dell’economia circolare e si è allargato anche il bacino complessivo dei conoscitori, che risultava invece fermo nel corso del tempo. È ancora poco chiaro, invece, il primato che l’Italia detiene per l’impegno nella circolarità. Solo il 14% degli italiani ritiene che il proprio territorio di residenza sia sopra la media europea rispetto alla circolarità delle produzioni. Il 32% vede il proprio territorio arretrato rispetto al tema, il 28% si percepisce in media e il 26% non prende posizione.
Per quanto riguarda la sensibilità ai cambiamenti climatici, gli italiani ne avvertono come prima conseguenza i disastri naturali, che generano conseguenze economiche per gli individui, come l’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari e del costo della vita in generale.
Si è poi parlato delle politiche europee riguardanti l’economia circolare e di quanto siano sfidanti per la nazione. Tra gli ospiti anche il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin, che ha dichiarato: “Se parliamo di economia circolare a crescere, gli incentivi sono quelli che diamo sul fronte della ricerca, mentre invece sul fronte dello smaltimento e sul biometano, che si ottiene dal trattamento di rifiuti, parliamo in alcuni casi di tariffe e in altri casi di incentivi a favore degli impianti . Pertanto, gli interventi del Governo sono molteplici”.
Legambiente ha inoltre presentato cinque priorità basate sul riciclo e sullo sviluppo delle filiere dell’economia circolare, indirizzate al ministro:
- implementare la capacità impiantistica di riciclo e riuso;
- applicare il principio “chi inquina paga” per disincentivare lo smaltimento in discarica e favorire la prevenzione e il riciclo dei rifiuti;
- attivare politiche industriali strutturate a supporto delle imprese che già investono o che vogliono investire in questa direzione;
- supportare dal livello centrale gli enti locali destinatari dei finanziamenti del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza;
- costruire una filiera nazionale di approvvigionamento delle materie prime critiche per evitare di alimentare future dipendenze da Paesi esteri, dando massima priorità all’economia circolare dai RAEE.
Si è poi discusso del PNRR, che destina all’economia circolare 2,1 miliardi di euro: 600 milioni di euro per i progetti faro riguardanti le filiere di RAEE, tessile, carta e cartone, plastiche, già individuati nei primi mesi del 2023; 1,5 miliardi di euro per la costruzione di nuovi impianti di gestione dei rifiuti e l’implementazione delle raccolte differenziate.
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