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Garantire sistemi di produzione alimentare sostenibili è tra gli obiettivi dell’Agenda 2030: a che punto siamo oggi e cosa potrebbe cambiare nei prossimi anni.
Uno degli obiettivi più ambiziosi condivisi nell’Agenda 2030 - l'obiettivo 2 - parla di sconfiggere la fame e raggiungere standard universali di sicurezza alimentare.
Il tema della sicurezza alimentare è particolarmente importante: secondo le stime WHO, circa 600 milioni di persone (quasi una su 10 nel mondo) si ammalano dopo aver mangiato cibo contaminato e 420.000 di esse muoiono ogni anno.
Proprio per questo, Governi e associazioni propongono un modello cooperativo per definire degli standard universali di sicurezza alimentare, con un accesso sicuro al cibo soprattutto per i Paesi meno industrializzati.
Perché è così importante investire in sicurezza alimentare?
Ogni anno, una persona su 10 viene colpita da una malattia di origine alimentare. Le malattie di origine alimentare sono causate solitamente da batteri, virus, parassiti o sostanze chimiche che entrano nel corpo tramite alimenti contaminati.
La contaminazione può dare vita ad avvelenamento o a patologie a lungo termine, come il cancro. Ad essere maggiormente colpiti dalle malattie alimentari, ci sono bambini e anziani: per WHO, ogni giorno perdono la vita mediamente 340 bambini sotto i 5 anni per via di malattie di origine alimentare prevenibili.
Oltre ai rischi correlati alla salute, già di per sé decisamente preoccupanti, l’assenza di uno standard di sicurezza alimentare genera anche problemi di produttività, soprattutto nei Paesi a reddito medio-basso.
Secondo le stime del World Bank Report, le malattie alimentari hanno determinato un costo in termini di produttività pari a 95,2 miliardi di dollari in un solo anno. In più, le spese per fronteggiare le malattie di origine alimentare si attestano attorno ai 15 miliardi di dollari.
Per tutti questi motivi, è fondamentale investire in protocolli di sicurezza, che coinvolgono sia i produttori di cibo, sia chi lo lavora e lo trasforma, sia chi lo distribuisce.
Produzione agricola e sicurezza alimentare: quali legami
Il tema della sicurezza è indissolubilmente legato a quello della sostenibilità, soprattutto se parliamo di produzione agricola. Uno dei principi dell’obiettivo 2 dell’Agenda 2030 parla di raddoppiare la produttività agricola e il reddito dei produttori di alimenti su piccola scala.
La cattiva notizia è che, in uno studio pubblicato su Nature, è emerso che il numero di aziende agricole a livello globale potrebbe ridursi del 50%, perché la dimensione delle aziende agricole medie esistenti raddoppierà entro la fine di questo secolo.
Questo porta con sé diversi rischi perché, secondo il coordinatore dello studio Zia Mehrabi “Le aziende agricole più grandi in genere hanno meno biodiversità e più monocolture. Le aziende agricole più piccole in genere hanno più biodiversità e diversità delle colture, il che le rende più resistenti alle epidemie di parassiti e agli shock climatici”.
La sicurezza, dunque, passa anche per la produzione sostenibile, per il rispetto della biodiversità e per la risposta efficace al cambiamento climatico.
Le soluzioni
Le soluzioni per promuovere sistemi alimentari sostenibili partono, anzitutto, dalla costruzione di specifici standard di valutazione della sicurezza universalmente riconosciuti. A tal proposito, l'OMS ha reso noto uno strumento di valutazione del sistema di controllo alimentare insieme alla FAO, per guidare i Governi verso un modello di sorveglianza efficace di tutta la catena alimentare.
Un altro fattore importante è la consapevolezza da parte dei cittadini: per questo sono state condivise delle linee guida per rendere i cibi più sicuri, agendo sulla pulizia e sulla cottura. Altrettanto importante è produrre alimenti nel modo più ecologico possibile, limitando la perdita di biodiversità e evitando l’utilizzo di inquinanti.
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