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Foto: Sigmund, Unsplash
Dal mondo dell’automotive al design e alla moda, i pfu rappresentano una frontiera molto interessante di riciclo e riuso per assicurare che il fine vita di prodotti altamente inquinanti si trasformi in oggetti capaci di coniugare utilità ed estetica.
La sensibilità e l’educazione al riciclo insegnano moltissime cose, tra cui la possibilità di dare nuova vita a materiali che, altrimenti, andrebbero ad aumentare i volumi di rifiuti nelle discariche. Una nuova vita che, per giunta, spesso si prospetta come del tutto inedita, come nel caso dei pfu.
Cosa sono i pfu
L’acronimo pfusta per pneumatici fuori uso, uno scarto dell’industria automobilistica e meccanica altamente inquinante. Il processo di riciclo e riuso parte quando viene appurata la perdita di quelle qualità tipiche dei copertoni che ne consentono la circolazione. L’eccezionalità del materiale di partenza impone una precisa procedura di smaltimento. Sono comunemente definiti gomme, ma sono realizzati a partire da una combinazione di polimeri, le cui qualità fisiche e chimiche permettono l’altissima prestazione.
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Clicca quiIl riciclo dei pfu
Il processo di riciclo dei pfu avviene in appositi impianti preposti a trattare un materiale così complesso. L’obiettivo finale è quello di “scomporre” lo pneumatico nelle sue componenti principali:
- Gomma
- Acciaio
- Fibre tessili
Le proprietà e le applicazioni
La gomma ottenuta dal processo di riciclo continua a presentare quelle caratteristiche eccezionali del materiale di partenza. Ma i pfu possono essere trasformati in acciaio, recuperati nei processi di produzione dei cementifici, per esempio. Così come un’altra destinazione d’uso dei può essere quella della produzione di energia in appositi impianti. Basti pensare che può sviluppare calore al pari del carbone, ma con emissioni più ridotte. Una conversione, seppur parziale, a questo materiale potrebbe dunque rappresentare un sollievo per l’ambiente.
Edilizia ed energia non sono i soli ambiti in cui i pfu individuano una nuova vita. Trovano infatti collocazione anche nell’industria tessile,come fonte inedita per la realizzazione di fibre.
La versatilità dei pfu
Grande è l’impiego di questi materiali nella realizzazione di pannelli isolanti e fonoassorbenti, oltre una loro reimmissione nell’automotive con progetti pionieristici. Negli ultimi anni, l’utilizzo dei pfu si è particolarmente diffuso nelle città: pannelli per arginare i rumori e attutire gli urti che trovano applicazione nel pubblico quanto nel privato, come pavimentazioni per playgrounde strutture sportive. Ma anche vasi, fioriere e altri elementi di arredo urbano rappresentano gli step di trasformazione più comuni. E gli utilizzi degli pneumatici si iniziano a moltiplicare anche nell’ambito dell’interior design per due ragioni: la possibilità di integrarsi con arredi in stile industrial e la capacità di essere ottimi isolanti acustici e termici, spiccatamente eco-friendly.
I pfu nella moda
Uno scenario che desta particolare attenzione è quello che riguarda il riciclo dei pfu nel mondo della moda e del design. Immaginare di ricavare oggetti di pregio dai rifiuti appare sempre tanto dissonante quanto sorprendente, ma artigiani emergenti e brand del lusso hanno intuito le potenzialità dei pfu, sfruttandoli per la realizzazione di capsule collection e interessanti esperimenti. Come Quello di Keep Out, azienda che- in collaborazione con Swarovski- ha realizzato dei bijoux esclusivi, nati dall’incontro creativo di pneumatici esausti e cristalli. Ecopneus, consorzio che si occupa del riciclo dei pfu, ha invece dato il suo contributo allo spettacolo Favole di moda, che lo scorso anno ha debuttato al Teatro di Villa Torlonia a Roma. L’evento, imperniato sulle fiabe di Hans Christian Andersen, ha visto la realizzazione di futuristici abiti di scena con pneumatici esausti.
Ed ecco che, quella che collega gli pneumatici a oggetti di arredamento o ad accessori couture, è la lunga strada (fuor di metafora) dei pfu.
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