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I Ministri dei Paesi del G7 hanno sottoscritto l’impegno a eliminare la produzione di nuovi rifiuti plastici entro il 2040. L’Italia finanzia 75 nuovi progetti per la realizzazione di impianti di riciclo dei rifiuti plastici.
L’UNEP (UN Environment Programme) stima che la plastica rappresenti oggi almeno l’85% dei rifiuti marini, ma ciò che più preoccupa è la gestione del fine vita a livello globale: solo il 9% della plastica viene riciclato, il 19% finisce negli inceneritori, quasi il 50% nelle discariche e il 22% viene smaltito in modo incontrollato, bruciato in fosse a cielo aperto o disperso nell’ambiente.
Oltre i numeri, la gravità della situazione è resa evidente dalla presenza di realtà inquietanti come la famosa isola di Plastica nel Pacifico, che ricopre una superficie pari a tre volte quella della Francia.
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Clicca quiProprio l’inquinamento da plastica è stato al centro del G7 che si è tenuto in Giappone dal 15 al 16 aprile, al quale hanno partecipato, in rappresentanza delle istituzioni italiane, il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin e la Viceministra Vannia Gava.
L’impegno principale condiviso da tutti i partecipanti è stato identificato nell’eliminazione dell’inquinamento da plastica “aggiuntivo” entro il 2040.
Per riuscirci, i Ministri presenti al G7 hanno chiarito come la strada da seguire consista nel promuovere il consumo e la produzione sostenibili di materie plastiche, favorendone la circolarità nell’economia e promuovendo una gestione dei rifiuti sempre più rispettosa dell’ambiente.
In questo scenario, dunque, la produzione e il consumo di plastiche monouso, non riciclate e contenenti additivi nocivi vanno ridotti e, dove possibile, azzerati.
Tale accordo fa seguito a una Risoluzione dell’Onu sull’inquinamento da plastica, stipulata nel 2022 da 175 paesi.
«Le tre crisi globali rappresentate da cambiamento climatico, perdita di biodiversità e inquinamento vanno affrontate contemporaneamente e in modo efficace». Con queste parole il Ministro Fratin sposa la linea del documento risultato dai colloqui del vertice internazionale, secondo cui occorrono strumenti per internalizzare i costi dell’inquinamento da plasticae per attaccare le fonti, i percorsi e gli impatti delle microplastiche. Nello stesso documento viene posto l’accento sulla necessità di abbandonare al più presto i combustibili fossili, pur senza definire una data per il raggiungimento di tale obiettivo.
Concentrandosi sugli obiettivi italiani, Fratin dichiara che entro il 2030 sarà installata, nel nostro Paese, una capacità rinnovabile superiore ai 70 GW e individua nei biocarburanti una strada sicura per tenere vivo l’automotive, pur abbandonando benzina e diesel, anche se, su questo punto, non tutti sono d’accordo in Europa.
Inoltre, per dare seguito agli impegni presi al G7 in materia di rifiuti plastici, è stato approvato lo stanziamento di 115 milioni di euro per il finanziamento di 75 nuove realizzazioni di impianti di riciclo dei rifiuti plastici, compresi quelli recuperati dal mare.
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