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Immagine: Google Creative Commons
Da circa un anno si parla del problema dei rifiuti che orbitano intorno alla Terra. Arriva l’appello degli scienziati americani per l’avvio di una governance mondiale che affronti il problema e attribuisca responsabilità.
Il problema dello smaltimento dei rifiuti si sposta nello spazio, perché non c’è spazzatura solo sulla Terra, ma anche attorno all’orbita terrestre. Anche l’ambiente orbitale chiede protezione.
Secondo alcune stime riportate da The Guardian, a mille chilometri dal suolo terrestre si rileva la presenza di 100 tonnellate di rifiuti spaziali, cioè satelliti e hardware inattivi. Per questo materiale non è prevista alcuna forma di smaltimento, se non l’attesa della caduta sulla Terra. Una scelta che sembra paradossale, ma non è necessariamente pericolosa, considerato il 70 per cento del Pianeta è composto da acqua.
La presenza di spazzatura nell’orbita terrestre è così fitta da aver innalzato il rischio di collisione tra i detriti, tra i satelliti attivi e quelli tecnologicamente morti, tra i detriti e i veicoli spaziali in uscita. L'allarme è stato lanciato da studiosi americani, dalla Nasa e anche dall’Esa.Clicca qui per approfondire!
Le possibili azioni di bonifica
Scrivendo sulla rivista Science, la ricercatrice inglese Imogen Napper dell’Università di Plymouth, insieme al capo dello Spaceport Cornwall Melissa Quinn e alla dottoressa Kimberley Miner del laboratorio di propulsione a reazione della Nasa, ha spiegato che: “Per evitare di ripetere gli errori che hanno reso vulnerabili i mari e tutti coloro che dipendono da loro, abbiamo bisogno di una cooperazione collettiva, informata dalla scienza, per sviluppare un trattato tempestivo e legalmente vincolante per aiutare a proteggere l'orbita terrestre".
La Nasa sta già pensando ad un piano d’azione, come dimostra la pubblicazione del report di analisi dei costi e dei benefici della bonifica dai rifiuti nell’orbita terrestre. L’agenzia spaziale americana ha messo in preventivo l’utilizzo di “rimorchi spaziali” e di laser per iniziare a rimuovere i detriti che stazionano attorno al nostro Pianeta. I laser servirebbero per spingere i rottami fuori dall’orbita, i rimorchiatori a spostarli. Non viene escluso anche il lancio di razzi per distruggere i detriti, ma la formula è ancora da studiare.
Un trattato globale per i rifiuti spaziali
Secondo quanto stimato nel report Nasa, eliminando 100.000 pezzi di detriti di piccole dimensioni si potrebbero evitare danni per 23 milioni di dollari e liberare spazio attorno all'orbita in meno di dieci anni.
L’esigenza di bonificare l’atmosfera intorno alla Terra sta spingendo gli scienziati a proporre la firma di un trattato globale e appunto la nascita di una governance globale che punta a riconoscere anche le responsabilità specifiche delle nazioni e dei privati (come Elon Musk), proprietari dei satelliti e delle altre strumentazioni lanciate nello spazio e ancora orbitanti, nonostante abbiano smesso di essere utili per ogni attività.
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