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Immagine: Matthew Henry su Unsplash
Dalle conclusioni del Consiglio Europeo giunge una richiesta per accelerare l’iter della riforma proposta dalla Commissione, incentrata sulla tutela dei cittadini dalle impennate dei prezzi e sulla regolamentazione dei mercati al livello comunitario.
Nella giornata del 23 marzo, il Consiglio Europeo ha esortato i responsabili della legislazione comunitaria ad accelerare gli sforzi per l’adozione di una revisione del mercato comune dell’energia, con l’obiettivo di approvare il testo definitivo entro la fine del 2023.
L’esortazione arriva alcuni giorni dopo la proposta della Commissione europea di riformare il mercato dell'elettricità dell'UE, emendando alcuni dei testi cardine dell’architettura continentale sui mercati energetici, per per aumentare le energie rinnovabili, eliminare gradualmente il gas, proteggere i consumatori dalle impennate dei prezzi e dalle manipolazioni del mercato e rendere il settore più competitivo e pulito.
La riforma proposta dalla Commissione prevede la revisione di diversi atti legislativi dell'UE, in particolare il regolamento sull'elettricità, la direttiva sull'elettricità e il regolamento sul mercato dell’energia all’ingrosso (REMIT).
Il pacchetto di riforme proposte incentiverà contratti a lungo termine per la produzione di energia da rinnovabili, introdurrà soluzioni flessibili e pulite per generazione e gestione delle infrastrutture di rete, migliorerà la trasparenza e l'integrità del mercato e ridurrà l'impatto dei combustibili fossili sulle bollette dei consumatori.
Coerentemente con quanto proposto dai piani di inclusione sociale e di decarbonizzazione sostenibile, le riforme mirano a proteggere inoltre i consumatori vulnerabili, faciliteranno gli investimenti in parchi eolici e solari e permetteranno agli operatori di sistema di ottenere una riduzione della domanda nelle ore di punta.
Infine, la commissione propone di fornire all’Agenzia per la cooperazione dei regolatori dell'energia (ACER) ed ai regolatori nazionali una maggiore capacità di monitorare l'integrità e la trasparenza del mercato dell'energia.
Al momento della stesura di questo articolo, il Parlamento Europeo non ha ancora calendarizzato discussioni circa la proposta della Commissione, ma l’esortazione del Consiglio ad agire in maniera celere è un evidente segnale della priorità assegnata alla norma dai legislatori e dagli Stati membri. Al netto dei possibili disaccordi dei singoli Stati, da valutare in seguito al voto di Strasburgo, il calendario proposto dal Presidente Michel sembra realizzabile, ed è plausibile che entro la fine dell’anno si giunga all’auspicato accordo definitivo sull’argomento.
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