Rapporto di sintesi sul clima IPCC, un manuale di sopravvivenza per i Governi
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Rapporto di sintesi sul clima IPCC, un manuale di sopravvivenza per i Governi

Immagine: Brett Jordan, Unsplash

Punto finale di un lavoro durato anni, il Rapporto di Sintesi IPCC sul clima non è solo un ultimo, deciso avvertimento prima del 2030. E' un manuale di istruzioni, che indica ai Governi cosa fare in tema sostenibilità, resilienza e mitigazione per sopravvivere alla crisi climatica.

Un lavoro mastodontico, a firma dei principali scienziati del clima del mondo. Lunedì 20 marzo l’IPCC ha concluso la pubblicazione del Sesto Rapporto di Valutazione sui Cambiamenti Climatici (AR6). Questo documento conclusivo - all'anagrafe rapporto di Sintesi (Syntesis Report - SYR) - integra i risultati dei tre gruppi di lavoro: Le basi fisico-scientifiche (2021), Impatti, adattamento e vulnerabilità (2022), Mitigazione dei cambiamenti climatici (2022) - e dei tre rapporti speciali - Riscaldamento Globale di 1.5 (2018), Climate Change and Land (2019), Oceano e Criosfera in un clima che cambia (2019).

Ultimo documento del panel prima del 2030- il prossimo non uscirà prima di 7 anni-secondo Il Segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres è “una chiamata a gran voce per accelerare in modo massiccio gli sforzi per il clima da parte di ogni Paese, di ogni settore e in ogni momento. Il nostro mondo ha bisogno di un’azione per il clima su tutti i fronti: tutto, ovunque, in una volta sola”.

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Un allarme lanciato a squarciagola, dunque, ma non solo: il Rapporto di Sintesi appena presentato costituisce un vero e proprio manuale di istruzioni, che indica ai Governi cosa è necessario fare per sopravvivere alla crisi climatica. Tenendo sempre in considerazione che la tempestività è d'obbligo, dato che lo sviluppo resiliente al clima diventa progressivamente più impegnativo ad ogni aumento del riscaldamento.

 

Come disinnescare la bomba climatica, un manuale di sopravvivenza

"L'integrazione di un'azione climatica efficace ed equa non solo ridurrà le perdite e i danni per la natura e le persone, ma fornirà anche benefici più ampi", ha dichiarato il presidente dell'IPCC Hoesung Lee. "Questo Rapporto di sintesi sottolinea l'urgenza di intraprendere azioni più ambiziose e dimostra che, se agiamo ora, possiamo ancora garantire un futuro sostenibile e vivibile per tutti".

La soluzione sta in uno sviluppo resiliente al clima, con l'integrazione di misure di adattamento ai cambiamenti climatici e azioni volte a ridurre o evitare le emissioni di gas serra. In particolare, entro il 2030 bisogna ridurre del 48% le emissioni di CO2, del 65% entro il 2035; nel 2040 occorre toccare quota 80% e, infine, nel 2050 sfiorare il 100%. In che modo? Attraverso politiche di adattamento, mitigazione e finanziamenti ad hoc, tra cui:

  • Accesso all'energia e alle tecnologie pulite, elettrificazione a basse emissioni di carbonio, incentivi per il trasporto sostenibile. Gli studiosi sottolineano come i benefici economici per la salute delle persone derivanti dal solo miglioramento della qualità dell'aria sarebbero all'incirca uguali, o forse addirittura superiori, ai costi per ridurre o evitare le emissioni.
  • Aumento dei finanziamenti agli investimenti per il clima: da parte dei Governi, attraverso finanziamenti pubblici e segnali chiari agli investitori, ma anche degli stessi investitori, delle banche centrali e delle autorità di regolamentazione finanziaria. In questo ambito, il rapporto rivela che il capitale globale è sufficiente per ridurre rapidamente le emissioni di gas serra se si riducono le barriere esistenti. Evidenzia, inoltre, che esistono misure politiche sperimentate e collaudate capaci, se maggiormente diffuse- di funzionare per ottenere riduzioni decise delle emissioni.
  • Migliore gestione degli ecosistemi: clima, ecosistemi e società sono interconnessi. Una conservazione efficace ed equa di circa il 30-50% del suolo terrestre, delle acque dolci e dell’oceano contribuirà al raggiungimento degli obiettivi.
  • Utilizzo di una governance inclusiva: se la tecnologia, il know-how e le misure politiche vengono condivise e se si rendono disponibili finanziamenti adeguati, ogni comunità può ridurre o evitare i consumi ad alta intensità di carbonio.
  • Applicazione di strategie di sostenibilità alle aree urbane, che si riflettono a livello nazionale e globale.
  • Ripensamento in chiave sostenibile del settore agro-alimentare per contribuire concretamente a uno stile di vita a basse emissioni di carbonio.

"Per essere efficaci, queste scelte devono essere radicate nella diversità di valori, visioni del mondo e conoscenze, comprese quelle scientifiche, indigene e locali” riporta il manuale. “Questo approccio faciliterà lo sviluppo resiliente al clima e consentirà di trovare soluzioni appropriate a livello locale e socialmente accettabili".

 

Le conseguenze dell'inazione

Approvato durante una sessione durata una settimana a Interlaken, in Svizzera, il rapporto mette in guardia sulle conseguenze dell'inazione o di un'azione adeguata, focalizzandosi sul tema delle perdite e dei danni che già si stanno subendo e che continueranno in futuro a causa della crisi climatica.

Già nel 2018, l'IPCC ha evidenziato la portata senza precedenti della sfida necessaria a contenere il riscaldamento entro 1,5°C. Cinque anni dopo, la sfida è diventata ancora più impegnativa per via dell'ulteriore aumento delle emissioni di gas serra, a dimostrazione del fatto che la portata e il ritmo di ciò è stato fatto finora sono insufficienti per affrontare opportunamente il surriscaldamento globale.

Oltre un secolo di utilizzo di combustibili fossili e di uso iniquo e non sostenibile dell'energia e del suolo ha causato un riscaldamento globale di 1,1°C rispetto ai livelli preindustriali, con il conseguente aumento di eventi meteorologici estremi.

Ogni aumento del riscaldamento comporta una rapida escalation di questi fenomeni, al cui apice si prospetta un pianeta potenzialmente inabitabile. Il lavoro degli scienziati dell'IPCC- massimi esperti sul clima a livello globale- conferma che l'adozione immediata di azioni concrete e sistemiche è l'unica via per un cambiamento trasformativo, essenziale al ripristino di un sistema globale sostenibile ed equo.

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