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Immagine: Google Creative Commons
Dal 1975 il Fondo per l’Ambiente Italiano riscopre e tutela siti del patrimonio italiano, non solo immobiliare, presenti su tutta la penisola. Li apre così alla possibilità di entrare nel bagaglio culturale di quanti scelgono di visitare i “Luoghi del Cuore” dall’Italia e dall’estero.
Giorno 16 febbraio. Il FAI - Fondo per l’Ambiente Italiano ha condiviso i risultati dell’11° edizione del censimento dei “Luoghi del Cuore”, terminato a dicembre con la partecipazione di oltre un milione e mezzo di persone. Realizzato in collaborazione con Intesa San Paolo, il censimento FAI ha coinvolto 38.800 siti italiani e catalizzato 1.1500.638 voti.
Come spiega FAI “il censimento si conferma la più importante campagna italiana di sensibilizzazione dei cittadini sul valore del patrimonio e sulla necessità di proteggerlo e valorizzarlo, com’è nella missione del FAI” e sono i numeri a mostrare quanto tutto il Paese sia vicino all’iniziativa.
I Luoghi del Cuore 2023
I “Luoghi del Cuore 2023”, ovvero i beni presenti sul territorio italiano da non dimenticare, sono inseriti in una lista (meglio conosciuta come classifica) di oltre 100 siti presenti in tutta la penisola. L’attenzione maggiore è da sempre riservata ai primi dieci “Luoghi del Cuore” che quest’anno sono: Chiesetta di San Pietro dei Samari nel Parco di Gallipoli (Puglia), il Museo dei Misteri a Campobasso (Molise), Chiesa di San Giacomo alla Vittoria ad Alessandria (Lombardia), Via Vandelli - detta la madre di tutte le strade moderne - distribuita tra Pievepelago, Modena e Massa Carrara (Emilia-Romagna), Casa del Mutilato ad Alessandria (Lombardia), Basilica dei Fieschi a Genova (Liguria), Chiesa di Santa Maria di Castello (Alessandria), Castello e Borgo medievale di Cremolino in provincia di Alessandria (Lombardia), Villaggio Operaio di Crespi D’Adda in provincia di Bergamo (Lombardia), Villa Mirabellino del Parco della Reggia di Monza (Lombardia).
Qui la lista completa dei “Luoghi del Cuore 2023” (oltre 100).
Valorizzazione, sostenibilità, riqualificazione
Censire i beni è un’operazione che permette a Fai di innescare un processo virtuoso di valorizzazione e cura del patrimonio immobiliare e non, presente sul territorio italiano. Un’operazione di recupero all’insegna della sostenibilità e della riqualificazione. Al termine del censimento tutti i siti che hanno ottenuto più di 2.500 voti possono presentare all’associazione un progetto di restauro o valorizzazione del sito, mentre i primi tre classificati ricevono rispettivamente un contributo di 50.000€, 40.000€ e 30.000€.
FAI, le origini al femminile
La nascita del FAI ha un background femminile. Due donne hanno avviato il progetto quasi cinquanta anni fa: Elena Croce (figlia di Benedetto) diede l’idea, mentre Giulia Maria Mozzoni Crespi firmò la costituzione e lo statuto del FAI il 28 aprile 1975. La prima donazione arrivò nello stesso anno dalla Sicilia, dove Pietro di Blasi donò Cala Junco, una caletta localizzata a Panarea, nelle Isole Eolie. Seguirono il Monastero di Torba, comprato e donato dalla presidente Crespi e l’Abbazia di San Fruttuoso a Camogli.
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