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“Inclusione lavorativa: sfide e opportunità nella Distribuzione Moderna Organizzata”: presentati i risultati della ricerca condotta da ALTIS Università Cattolica per Federdistribuzione. Il 60% dei lavoratori del settore dichiara di lavorare in un ambiente inclusivo, mentre il 72% dei clienti ritiene l'inclusione lavorativa un fattore importante per la scelta di un brand.
Inclusione lavorativa: cosa significa e quale ruolo ricopre all'interno della Distribuzione Moderna Organizzata? Quali difficoltà incontra nel settore e qual è la posta in gioco per una corretta strategia di inclusione? La ricerca “Inclusione lavorativa: sfide e opportunità nella Distribuzione Moderna Organizzata”, commissionata da Federdistribuzione ad ALTIS, Alta Scuola Impresa e Società dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, nasce proprio con l'obiettivo di analizzare lo stato dell’arte dell’inclusione nel settore della Distribuzione Moderna, allo scopo di sondare la percezione da parte degli stakeholder esterni e valutare iniziative a sostegno dell’inclusione nel mondo del lavoro delle aziende retail.
L'analisi è stata presentata in occasione dell'omonimo evento, svoltosi a Milano lo scorso 14 febbraio, alla presenza del Ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli.
“Oggi l’impresa non è solo un semplice attore economico che si adatta passivamente ai cambiamenti del mercato, ma si configura sempre di più come un attore sociale che contribuisce al benessere collettivo” ha commentato Francesco Quattrone, Direttore Lavoro e Affari Generali di Federdistribuzione. “Le nostre associate si impegnano costantemente a promuovere una crescita economica sostenuta, inclusiva e sostenibile, un’occupazione piena e produttiva e un lavoro che sia dignitoso per tutti. Il tema dell’inclusività è da sempre un valore per le nostre associate che hanno compreso da tempo l’importanza delle persone, attivando iniziative volte a favorire le pari opportunità”.
I risultati della ricerca
Condotto tra marzo e novembre 2022, lo studio ha coinvolto 9 direttori del personale di altrettante aziende del settore, 2.010 dipendenti e 1.679 clienti.
Ne è emerso che, per le persone che frequentano i punti vendita della Distribuzione Moderna, l’inclusione non significa semplicemente annoverare all’interno delle organizzazioni collaboratori con differenti caratteristiche, quanto invece dedicare attenzione affinché tutti si sentano parte attiva del proprio contesto lavorativo.
“I risultati hanno messo in evidenza come oggi giorno non esista ancora una definizione univoca del concetto di inclusione lavorativa. Tuttavia, alcune parole chiave sono state frequentemente adottate nel cercare di dare una definizione a tale concetto, quali per esempio 'unicità' e 'sentirsi parte integrante'” ha dichiarato a Nonsoloambiente Maria Cristina Zaccone, ricercatrice ALTIS Università Cattolica che ha seguito personalmente l’indagine. “L’inclusione lavorativa si ha, infatti, quando viene soddisfatto il bisogno di appartenere a una realtà organizzativa senza perdere la propria unicità.”
Per oltre il 94% dei clienti l’inclusione coincide con iniziative volte a coinvolgere le persone nel lavoro, indipendentemente dal genere e dall’etnia.
Analizzando il punto di vista di chi lavora nel settore, quasi il 63% dei dipendenti si dichiara d’accordo o molto d’accordo nel definire la propria azienda un luogo dove si respira un clima inclusivo. Anche rispetto alla leadership inclusiva, i dipendenti del settore si dicono per il 75 % d’accordo sulla possibilità di proporre nuove idee al proprio responsabile. Percentuali simili mostrano la disponibilità del management della grande distribuzione al confronto in caso di problemi, l’apertura a discutere gli obiettivi prefissati ed eventuali nuove opportunità per migliorare i processi.
Qualità del lavoro, reputazione, advocacy: i principali benefici dell'inclusione
Lo studio sottolinea che per le imprese della Distribuzione Moderna l’impegno verso l’inclusione lavorativa offre molteplici opportunità: l’assunzione di un ruolo a beneficio della collettività, il miglioramento della qualità della vita lavorativa e dell’efficacia delle organizzazioni aziendali, con una conseguente fidelizzazione dei clienti, che genera a sua volta effetti positivi in termini reputazionali.
Per quasi il 72% dei clienti l’inclusione lavorativa è una tematica molto importante, tanto da essere un fattore di lealtà e advocacy: quanto più un brand insegna viene percepito come inclusivo, tanto più il cliente sarà disposto ad acquistare, recandosi nel punto vendita, e a diventarne ambassador, consigliandone l’esperienza per gli acquisti.
“L’indagine dimostra l’esistenza di uno stretto legame fra percezione del cliente di essere di fronte a un’azienda inclusiva e tendenza da parte di quest’ultimo a recarsi presso i punti vendita aziendali, acquistare i prodotti dell’azienda e cercare ulteriori informazioni circa le politiche e pratiche di inclusione adottate” ha continuato Zaccone, sottolineando i principali benefici dell'inclusione dal punto di vista del consumatore finale, attivo e attento alla tematica.
Dal punto di vista della gestione interna del personale, le interviste ai Direttori delle Risorse Umane fanno emergere una relazione virtuosa tra la promozione di un clima aziendale inclusivo e lo sviluppo di comportamenti di cittadinanza organizzativa tra i dipendenti: atteggiamenti positivi che vanno oltre lo svolgimento delle mansioni contrattuali, contribuendo complessivamente a una migliore gestione dell’azienda.
Organizzazione strutturale e comunicazione: le maggiori sfide
Oltre ai benefici, il report restituisce anche una panoramica delle principali sfide per le aziende della Distribuzione Moderna. Una riguarda l’organizzazione aziendale: non è sufficiente adottare una molteplicità di iniziative di inclusione, ma occorre dar vita a una riforma strutturale, che comprenda misure strategiche di gestione e monitoraggio di tali attività, allo scopo di renderle sempre più efficaci.
L’altra problematica concerne la comunicazione, interna ed esterna. Una volta messa in pratica una strategia volta a promuovere l'inclusione, è necessario un ulteriore sforzo per valorizzare tale strategia, informando adeguatamente e costantemente sul tema sia i propri collaboratori, sia la propria clientela.
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