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Immagine: Brian Yurasits, Unsplash
Nasce l’Observatory Against Greenwashing, la risposta delle associazioni alle decisioni della Commissione UE di includere il gas fossile e l’energia atomica nella lista degli investimenti considerati sostenibili.
Non si placano le polemiche nate dalla decisione della Commissione europea di includere nella tassonomia verde, e dunque nella lista degli investimenti considerati sostenibili dalla Unione europea, anche il gas fossile e l’energia dall’atomo. Una scelta presa giusto un anno fa nonostante i pareri contrari di alcuni organismi consultivi coinvolti dalle istituzioni comunitarie nel corso del percorso legislativo, così come di tanti parlamentari europei e di alcuni governi dell’Unione (Austria e Lussemburgo hanno depositato una denuncia presso la Corte di Giustizia dell’Unione europea). Già lo scorso settembre, dopo che a luglio il Parlamento di Strasburgo ha respinto una mozione contro l'inclusione del gas e del nucleare tra le attività economiche eco-sostenibili, diverse Ong, tra cui Wwf, Transport & Environment e Birdlife International, hanno deciso di lasciare la EU Platform on Sustainable Finance, la piattaforma di esperti costituita per consigliare Bruxelles sui temi legati alla finanza sostenibile, accusandola di aver agito senza rispettare il mandato per la quale era stata originariamente costituita. Secondo queste realtà, la tassonomia dell’Unione, originariamente concepita per combattere il greenwashing, è diventata infatti un nuovo strumento per ingannare i consumatori, perché, così come è formulata oggi, indirizzerà ingenti capitali verso attività non compatibili con l’impegno comunitario verso la neutralità climatica entro il 2050.
La tassonomia fondata sulla scienza
Il 1 gennaio 2023 la controversa legge sulla tassonomia è dunque entrata in vigore e poche settimane dopo una coalizione di Ong verdi (di cui fanno parte sempre il Wwf, Transport & Environment, Birdlife International ma anche Chemsec, Milieudefensie, Legambiente ed Ecologistas en Acción) ha dato vita all’Observatory Against Greenwashing e ha reso pubblica la sua “tassonomia indipendente basata sulla scienza”, volendo così offrire al mercato degli investitori finanziari la possibilità di verificare la bontà dei loro investimenti in termini di sostenibilità ambientale. Come? Grazie al sito internet www.greenwashed.net, una piattaforma pensata proprio per mettere a disposizione del mercato una bussola per gli investimenti verdi alternativa a quella ufficiale. “Il nostro progetto nasce dall’incapacità delle istituzioni europee di stabilire una tassonomia scientifica delle attività sostenibili. Per questa ragione vogliamo oggi fornire alle imprese e agli investitori una valutazione basata su dati scientifici e non sottoposta agli interessi delle lobby”, spiegano i fondatori dell’Observatory Against Greenwashing. Le attività economiche saranno dunque via via classificate utilizzando un sistema a semaforo. Il verde indicherà dunque le attività sostenibili, meritorie dunque di essere sostenute dalla finanza green, il giallo quelle a metà strada, e il rosso infine quelle dannose e inquinanti. I criteri per classificare le attività economiche saranno aggiornati ogni 3-5 anni, in modo da tenere conto degli sviluppi tecnologici, scientifici e legislativi.
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