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Immagine: European Union
A Davos la von der Leyen propone un piano in tre atti per tutelare il settore delle tecnologie necessarie alla decarbonizzazione europea, in risposta alle politiche fiscali di Washington.
la Commissione europea proporrà una legge sull'industria a zero emissioni che fisserà una serie di obiettivi di finanziamento per le imprese che producono tecnologia “pulita”, in un quadro di investimenti che coprirà il periodo fino al 2030, secondo quando dichiarato da Ursula von der Leyen a Davos.
Parlando al World Economic Forum, la von der Leyen ha detto che l'obiettivo sarà quello di concentrare gli investimenti su progetti strategici lungo l'intera catena di fornitura. "In particolare” ha affermato la presidente della Commissione, “valuteremo come semplificare e accelerare il processo di approvazione per i nuovi siti di produzione di tecnologie pulite".
Il “Net-Zero Industry Act”, secondo molti analisti, è una diretta conseguenza ai malumori scatenati in Europa dall' "Inflation Reduction Act" di Washington, un pacchetto di sussidi ai settori green da 369 miliardi di dollari che secondo molti governi UE potrebbe spingere i settori delle tecnologie verdi verso una delocalizzazione negli USA.
Durante il suo discorso, la von der Leyen ha ammesso che le azioni degli Stati Uniti hanno causato preoccupazione nei paesi Europei, con particolare riferimento agli incentivi mirati per le aziende al settore tecnologico.
Secondo von der Leyen, il principale obiettivo della misura proposta, che al momento è ancora una bozza sul tavolo della Commissione, è quello di rilanciare gli investimenti nelle tecnologie verdi. Per ottenere questo effetto, il primo passo sarà un rifinanziamento del piano "RepowerEu" presentato lo scorso maggio.
Nel medio e lungo termine, invece, oltre ad un numero crescente di agevolazioni fiscali per le industrie verdi, è prevista una semplificazione delle norme sugli aiuti di Stato per favorire lo sviluppo e l’adozione di tecnologie pulite, oltre alla creazione di un fondo sovrano europeo per l'industria, finanziato con risorse dal budget comunitario e con il contributo dei singol Paesi.
L’insieme di queste misure, secondo i tecnici di Bruxelles, dovrebbe favorire la permanenza e l’ampiamento di quelle industrie chiave per la decarbonizzazione del continente europeo (ad esempio quelle impegnate nello sviluppo di batterie, pannelli solari e turbine eoliche). Similmente, il Commissario per il Mercato Interno, Breton, aveva annunciato a fine anno l’avvio delle consultazioni per una prossima norma sulle “materie prime critiche” (come il litio, il cobalto e le terre rare) che dovrebbe garantire un approvvigionamento migliore per le industrie tecnologiche europee in ottica di accelerare lo sviluppo di tecnologie utili alla transizione energetica.
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