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Sono sempre di più le destinazioni che puntano a diventare mete di turismo sostenibile, mettendo al centro la tutela degli ecosistemi locali, il risparmio energetico e l’economia circolare. Ecco 5 modelli virtuosi, che possono ispirare le amministrazioni locali a trovare la formula più efficace per il loro territorio.
Il turismo sostenibile mira a trasformare il turista non solo in una risorsa economica, ma anche in un motore per la valorizzazione del territorio. Lo sanno bene le realtà virtuose che, in questo ambito, sono distribuite in tutto il mondo. Si tratta di destinazioni che consentono a chi le visita di farlo senza compromettere oltremodo l’equilibrio e le risorse degli ecosistemi locali e, in generale, del Pianeta. Individuare le giuste politiche per lo sviluppo del turismo sostenibile non è semplice: dal momento che ogni territorio ha le sue specificità, anche le strade da intraprendere variano di Paese in Paese, o di luogo in luogo.
Ecco alcuni esempi virtuosi, che possono ispirare nella scelta della meta del proprio prossimo viaggio, ma anche fornire spunti utili alle amministrazioni che devono costruire la formula più efficace per il proprio territorio.
Le Dolomiti e la certificazione GSTC
Da circa due anni parte del programma di turismo sostenibile dell’Alto Adige, recentemente la Val D’Ega ha ottenuto un importante riconoscimento, ovvero la certificazione Global Sustainable Tourism Council (GSTC), rilasciata sulla base della valutazione di parametri legati alla gestione sostenibile, all’impatto socio-economico, culturale e ambientale.
Riduzione o azzeramento delle emissioni, diminuzione della plastica, utilizzo del trasporto pubblico, approccio green all’innevamento e all’organizzazione degli eventi, e info tour sullo sciare sostenibile sono solo gli esempi più rappresentativi dell’approccio a un’offerta turistica il più possibile sostenibile, con un obiettivo: arrivare al soddisfacimento del traguardo di tutti i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite.
Tallin, balzo in avanti nel Global Destination Sustainability Index
Spostandosi a Est spicca Tallin, la Capitale dell’Estonia che, quest’anno, ha fatto un balzo in avanti di ben 11 posizioni nel Global Destination Sustainability Index (GDSI), il principale indice di valutazione delle destinazioni turistiche in ottica di sostenibilità.
Il risultato è stato ottenuto grazie al coinvolgimento attivo degli operatori turistici nella conduzione di campagne di certificazione verde, nel raggiungimento di obiettivi di economia circolare e di promozione del cibo locale e nella gestione sostenibile degli eventi nelle strutture ricettive.
Islanda: un piano per rendere i turisti più consapevoli
L’Islanda punta a raggiungere la neutralità dalle fonti fossili entro il 2040 e, per farlo, ha sviluppato una strategia che non può prescindere dal turismo sostenibile. Con campagne di comunicazione dedicate, l’Islanda incoraggia i turisti a diventare parte attiva di questo cambiamento, abbracciando la filosofia del turismo lento e scegliendo mezzi di trasporto sostenibili per i propri spostamenti.
Abu Dhabi: incentivare il turismo preservando la biodiversità
Ad Abu Dhabi la lotta all’estinzione del dugongo, mammifero acquatico fortemente a rischio, ha innescato una vera mobilitazione, che prevede il ripristino dei letti di alghe, delle barriere coralline e delle mangrovie lungo la costa. Un'azione che avrà molti effetti positivi, non ultimi il rilancio di 500 specie di pesci e molte opportunità concrete per l'eco-turismo.
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