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L’urbanizzazione crescente rischia di mettere in pericolo gli habitat naturali. I ricercatori hanno scoperto che le infrastrutture blu e verdi in città possono aiutare la biodiversità.
Le infrastrutture blu e verdi possono aiutare lo sviluppo della biodiversità anche nelle aree fortemente urbanizzate: è questa la scoperta che un team di scienziati ha portato alla luce su un articolo pubblicato sul Journal of Environmental Management e ripreso dallo Science for Environment Society della Commissione Europea. Tetti verdi, piazze della pioggia, bacini temporaneamente inondabili, giardini, parchi: elementi che lavorano in connessione fra di loro e con altre infrastrutture verdi e blu.
Lo studio “Reconciling cities with nature: Identifying local blue-green infrastructure interventions for regional biodiversity enhancement” si concentra sull’impatto che le infrastrutture blu e verdi hanno sulla biodiversità all’interno delle città. Gli scienziati hanno esaminato le pianure svizzere, monitorando la presenza di anfibi e la loro distribuzione all’interno del territorio.
La presenza degli anfibi è un fattore determinante a cui prestare attenzione, perché questi possono aiutare a comprendere il potenziale di implementazione delle infrastrutture blu e verdi in posizioni strategiche. La presenza delle infrastrutture può aiutare gli anfibi a spostarsi verso diverse aree in cui riprodursi e, di conseguenza, a limitare il declino di alcune specie. L’aumento della connettività aumenta il benessere degli ecosistemi e, dunque, migliora la biodiversità.
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L’area di studio
Gli scienziati sono partiti dall’analisi di piccoli insediamenti distribuiti nel cantone svizzero di Argovia e nei grandi centri urbani, come le città di Zrich e Winterthur.
Gran parte del territorio preso in esame è costituito da terreni agricoli (43% prati e pascoli); la parte restante è composta da foreste (31%), insediamenti urbani (22% contenenti circa il 10% di spazi verdi urbani), corpi idrici (4%) e meno dell'1% di paludi, falde e rocce o terreno sabbioso.
Le modalità di analisi
Con l’ausilio del telerilevamento, gli scienziati hanno individuato i movimenti degli anfibi nelle zone analizzate. Con i dati raccolti, il team ha potuto integrare i modelli di distribuzione delle specie con i modelli di connettività, individuando habitat idonei specifici per specie e luoghi in cui installare infrastrutture blu e verdi per ottenere una connettività paesaggistica più ampia.
Alla luce dei risultati emersi dallo studio dei territori in Svizzera, i ricercatori suggeriscono di pianificare infrastrutture blu e verdi in posizioni strategiche nei contesti urbani, per migliorare la connettività regionale
Gli obiettivi
L’obiettivo del gruppo di scienziati era quello di comprendere le opportunità che le infrastrutture blu e verdi possono offrire per migliorare la biodiversità nelle città. In particolare, i ricercatori hanno posto le basi per sviluppare una pianificazione più accurata e funzionale delle infrastrutture blu e verdi, troppo spesso escluse dalla pianificazione urbana delle nostre città.
L’esito della ricerca può aiutare i governi UE ad allinearsi agli obiettivi 2030 per la biodiversità, elevando la resilienza urbana alla crisi climatica, restituendo permeabilità ai suoli, producendo benefici ecosistemici e creando spazi adatti a migliorare la qualità della vita degli abitanti.
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