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Il Mediterraneo rappresenta una delle aree con maggiore biodiversità al mondo: la Posidonia Oceanica è cruciale per tutelarla, ma a sua volta necessita di essere salvaguardata da pericolose minacce.
Il Mediterraneo è uno straordinario scrigno di biodiversità: secondo i dati diffusi da WWF, contiene circa il 7.5% delle specie marine mondiali. Allo stesso tempo, però, è anche uno degli ecosistemi a maggior rischio, a causa delle intense attività antropiche, che si traducono in acque di scarico e deflussi urbani pericolosi per l’equilibrio della vita marittima. Se, da un lato, esistono evidenti minacce, dall’altra abbiamo anche a disposizione risorse che possono aiutare a contrastare il degrado di questo preziosissimo ecosistema, alcune delle quali offerte proprio dalla natura. È il caso della Posidonia oceanica, una pianta marina endemica del Mediterraneo, che può formare vere e proprie praterie sottomarine su fondali sabbiosi, in aree a bassa profondità e fino a 40m in acque limpide. Queste praterie svolgono una funzione cruciale, fornendo aree di pascolo, di riparo e di riproduzione per 350 differenti specie animali, ma non solo: contrastano l’erosione costiera e producono fino a 20 litri di ossigeno al giorno, per ogni m2 di prateria. La presenza di questa pianta si manifesta anche a riva, attraverso le cosiddette “banquette”, ovvero accumuli di foglie morte che, nonostante siano spesso percepiti come un fastidio dai turisti e dalle attività ricettive, contribuiscono a proteggere il litorale dall’erosione provocata dalle onde, soprattutto durante il periodo invernale.
Clicca qui per approfondire!Le minacce
Nonostante la Posidonia Oceanica sia riconosciuta in tutta Europa come specie protetta, diverse attività minacciano la sua sopravvivenza. Accanto ai già citati scarichi delle attività urbane e industriali, anche la pesca a strascico danneggia gravemente questo ecosistema. Sebbene tale pratica sia vietata sotto costa, infatti, continua di fatto a rappresentare una minaccia concreta e diffusa. Anche altre forme di inquinamento e l’introduzione di specie aliene causano l’alterazione di questo delicato ecosistema, mettendo a rischio una delle più preziose risorse del mar Mediterraneo per proteggere se stesso e, al contempo, l’ecosistema nel quale viviamo.
Cosa si può fare
Se la tutela degli ecosistemi è oggetto di normative regionali, nazionali e internazionali, la responsabilità ricade anche sui singoli individui. Esistono accortezze importanti che si possono mettere in atto per contribuire alla tutela della Posidonia Oceanica. Tra queste:
- in caso di escursioni in barca, evitare di gettare l’ancora nelle praterie di questa pianta
- evitare rumori molesti o urti tra le foglie in caso di bagno o immersione nei pressi della Posidonia
- evitare di gettare inquinanti nel mare
- contribuire alla diffusione della consapevolezza dell’importanza di questa pianta e della sua tutela.
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