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Per le Interviste del Direttore di oggi abbiamo intervistato Emanuele Rissone di Forever Bambù.
Forever Bambù, società leader in Europa per la piantumazione di Bambù gigante, è la prima società di creazione di foreste a scopo industriale, che ha intenzione di intraprendere la strada per la quotazione in una Borsa europea. Da cosa è nata l’idea di costituirla?
Nel 2013 avevo appena ceduto al gruppo Enervit la mia azienda Vitamin Store, catena di negozi di integratori per lo sport, che avevo fondato e gestito per 25 anni, un quarto di secolo, come mi piace dire. E dopo avere venduto, stavo valutando cosa fare di bello e di nuovo per il mio prossimo quarto di secolo che avesse al cuore il tema della sostenibilità. Così, per puro caso o come direbbe qualcuno destino, mi sono imbattuto nel bambù gigante, una nuova pianta che allora stava arrivando in Europa. La sua versatilità e le sue grandi - e voglio aggiungere - uniche caratteristiche mi hanno subito colpito e mi sono messo a studiarla. Quando ho capito quante applicazioni avesse già nell’economia attuale europea e quanto fosse ecosostenibile, ne ho subito intuito il grandissimo potenziale ulteriore che avrebbe potuto generare, se gestito bene, non solo per l’Italia ma per l’intera Europa. È nata così Forever Bambù e anno dopo anno è stato un crescendo di traguardi raggiunti, di maturità del mercato nell’apprezzare il nostro lavoro e di evoluzione del nostro modello di business.
È possibile diventare un’azienda carbon neutral grazie al bambù gigante? Se sì, come?
In generale grazie al bambù gigante, la risposta dovrebbe essere no. Il bambù non fa da solo tutto il lavoro importante che noi gli abbiamo costruito intorno. Si può diventare carbon neutral grazie alla trasformazione che Forever Bambù consente, unica azienda italiana - perlomeno a me nota - che faccia esattamente ciò che l’Europa chiede. Creiamo infatti nuove foreste, le certifichiamo con protocolli sia tecnici, come la RINA, che scientifici con l’Università di Siena e grazie a queste importanti certificazioni terze, le aziende possono mettere a mitigazione le loro emissioni di anidride carbonica all’interno della propria condotta ESG. Lo dimostra anche il fatto che un’azienda quotata come Portobello, ha recentemente azzerato interamente la CO2 delle proprie emissioni proprio con le nostre foreste. Come funziona? L’azienda che vuole essere a impatto zero ci comunica i suoi consumi o, se non li conosci, stiliamo insieme i dati, la conversione in ettari, sollecitando alle aziende di fare il primo passo, che è sempre quello meno facile. Intraprendere il cammino della sostenibilità è la mossa più importante: non cerchiamo 50 aziende perfette, ma 50mila aziende che insieme a noi facciano il primo passo verso l’abbattimento dell’inquinamento.
Quali sono i vostri principali progetti in ottica sostenibilità?
Ne abbiamo diversi: la nostra circolarità stessa ne è un esempio calzante. Noi tagliamo le piante di bambù che ricrescono in modo spontaneo. È questo sforzo di rinascita che porta le piante ad assorbire una maggiore quantità di CO2. Il fusto reciso non diventa però uno scarto, per quanto naturale: le canne piene di carbonio vengono stoccate all’interno di bioplastiche a lunga durata, sviluppate insieme ad un partner italiano, veneto, che crea per noi dei polimeri biocompatibili fatti di plastiche riciclate mischiate al bambù. Così il carbonio viene bloccato all’interno di un prodotto bello, utile e di lunga durata, con un impatto estremamente positivo per il nostro pianeta. Chi viene da Forever Bambù fa cose reali, aiutandoci a creare e trasformare foreste nuove a kilometro zero, tutte interamente in Italia. A sancire poi l’unicità di ciò che per lui facciamo, ogni cliente riceve un NFT che certifica in modo univoco il suo appezzamento di bambù e la CO2 intrappolata: NFT che poi trasformiamo, con l’aiuto di una grande artista come Nicolò Canova, in criptoarte. Un altro esempio virtuoso di quanta circolarità consenta questa magnifica pianta se gestita con sapienza e intelligenza.
Emanuele Rissone
Emanuele Rissone, classe 1970, genovese di nascita ma milanese d'adozione, è un imprenditore e formatore di successo. Autore del libro Metodo Imprenditore Libero, ha creato nel 1993 Vitaminstore, la prima catena di negozi dedicati agli integratori per lo sport, venduta poi al gruppo Enervit nel 2012. Dal 2014 è alla guida di Forever Bambù. Innovatività e spirito imprenditoriale lo hanno fatto annoverare da Forbes tra i 100 imprenditori italiani leader 2021.
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