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Oggi, 16 settembre, è la Giornata Internazionale per la Preservazione dello Strato di Ozono: una ricorrenza che, di anno in anno, ricorda l’importanza dell’impegno globale per la conservazione di questo strato dell’atmosfera.
L’ozono è uno strato di gas presente nella nostra atmosfera, che rappresenta uno scudo protettivo indispensabile alla vita e alla salute degli esseri di viventi sul nostro pianeta. Il 2021 è stato l’anno in cui il buco dell'ozono presente sull’area dell’Antartide, che l'anno precedente aveva segnato il più grande record di durata, profondità ed estensione, si è chiuso. Questa notizia non deve però far abbassare la guardia, come ricorda la Giornata Internazionale per la Conservazione dello Strato dell’Ozono: una ricorrenza, fissata per il 16 settembre di ogni anno, che è anche un’occasione per monitorare i progressi compiuti e per fissare nuovi obiettivi.
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Clicca quiDal Protocollo di Montreal all’Emendamento Kigali: 35 anni di azioni per l’ozono
Quando si è realizzato che alcune sostanze utilizzate dall’uomo sono in grado di influire in modo diretto sullo strato di ozono presente nell’atmosfera, si è iniziato a correre ai ripari: il primo documento ufficiale che ha istituito un meccanismo di cooperazione per la protezione dell’Ozono è stato redatto da 28 paesi in occasione della Convenzione di Vienna, il 22 Marzo 1985. Ad esso è seguito, il 16 settembre 1987, il Protocollo di Montreal sulle sostanze che riducono lo strato di ozono. Questo importante protocollo identifica quasi 100 sostanze dannose per l’ozono, per le quali stabilisce un calendario di eliminazione graduale della produzione e del consumo. Dalla sua istituzione, il Protocollo di Montreal è stato attuato al meglio, rispettando, e a volte anche raggiungendo con anticipo, gli obiettivi fissati dai programmi di eliminazione graduale delle sostanze da parte dei Paesi sottoscrittori. Un altro 16 settembre che ha segnato un importante traguardo nei confronti della conservazione dell’ozono è stato quello del 2009, quando il Protocollo di Montreal e la Convenzione di Vienna hanno ottenuto ratifica universale. Nell’ottobre del 2016, infine, a Kigali, in Ruanda, le parti del Protocollo di Montreal hanno sancito un importante emendamento sull’eliminazione degli idrofluorocarburi, che favoriscono il surriscaldamento globale e i cambiamenti climatici. Mentre un primo gruppo di Paesi ha già raggiunto gli obiettivi prefissati dall’emendamento, le scadenze successive sono fissate al 2024 per alcuni Paesi in via di sviluppo, e al 2028 per un ulteriore gruppo di Nazioni: la Giornata Internazionale per la Preservazione dell’Ozono ricorda a tutti che è bene non abbassare la guardia.
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