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In Italia esistono solo dodici comunità energetiche, concentrate in Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna. BeComE è il progetto di Legambiente, Kyoto Club e AzzeroCO2 impegnato nella trasformazione dei borghi in comunità energetiche.
Lo scambio di energia rinnovabile è legato anche alla presenza sui territori di comunità energetiche. In Italia sono presenti attualmente dodici energy community, raggruppate nelle sole tre regioni di Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna. Alcuni buoni segnali arrivano, tuttavia, dalla Sicilia dove, lo scorso agosto, 300 comuni siciliani hanno partecipato a un avviso dell’assessorato all’Energia per creare nuove comunità. Lo scopo è, quindi, aumentare la quantità delle comunità per mettere in circolo più energia rinnovabile, far salire il numero dei centri in grado di autoprodurre energia e condividerla.
Da borghi a comunità energetiche
In Italia è stato immaginato un coinvolgimento dei borghi e delle comunità con meno di cinquemila abitanti, già destinatarie di fondi specifici del PNRR, attraverso un progetto ad hoc pensato da Legambiente, Kyoto Club e AzzeroC02. BeComE è specializzato nella promozione di informazione, orientamento e formazione tecnica: offre supporto per avviare progetti pilota, studi di prefattibilità e laboratori in grado di mettere in condizione proprio le comunità di conoscere benefici ambientali, economici e sociali dell’autoproduzione e condivisione di energia. “Da borghi a comunità energetiche” è lo slogan del piano attuale, ma già nel 2020 Enea diffondeva il rapporto “Le comunità energetiche in Italia”, dove si evidenziava “un nuovo modello di organizzazione sociale basato su produzione e consumo di energia proveniente da fonti rinnovabili” e per cui era fondamentale porsi due importanti domande: “Come possiamo ripensare oggi l’essere in comune? Come vivere insieme?”.
Il ruolo delle comunità energetiche
Il rapporto chiarisce bene anche i ruoli esistenti all’interno delle comunità energetiche. Come il prosumer, cioè l’utente che non si limita al ruolo passivo di consumatore (consumer), ma partecipa attivamente alle diverse fasi del processo produttivo (producer). “Il prosumer - si legge nel rapporto di Enea - è colui che possiede un proprio impianto di produzione di energia, della quale ne consuma una parte. La rimanente quota di energia può essere immessa in rete, scambiata con i consumatori fisicamente prossimi al prosumer o anche accumulata in un apposito sistema e dunque restituita alle unità di consumo nel momento più opportuno. Pertanto, il prosumer è un protagonista attivo nella gestione dei flussi energetici, e può godere non solo di una relativa autonomia ma anche di benefici economici”. Si intuisce da questo meccanismo quanto possa essere interessante, per l’appunto, il ruolo propulsivo delle piccole comunità, quindi anche i borghi, proprio come pensato da BeComE. Così, il 7 aprile scorso l’associazione Borghi Più Belli d’Italia ha aderito al progetto di Legambiente, Kyoto Club e AzzeroCO2; il 4 maggio lo ha fatto l'Associazione Borghi Autentici d’Italia, mentre il 28 giugno è entrato a far parte di BeComE anche il Touring Club.
2, 2 miliardi da PNRR
Grazie al PNRR saranno disponibili 2,2 miliardi di euro per lo sviluppo delle comunità energetiche per i comuni con meno di cinquemila abitanti. Sono da definire ancora criteri e modalità per la concessione di finanziamento a tasso zero, attraverso la realizzazione di impianti di produzione di rinnovabili, anche abbinati a sistemi di accumulo di energia. BeComE durerà per tutto il 2022 e proverà insieme ai partner a incentivare la costruzione di nuove CER in Italia.
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15 Settembre 2022Iscriviti alla nostra Newsletter!
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