#SustainableTalks: SIT
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#SustainableTalks: SIT

Nei #SustainableTalks di oggi parleremo del controllo delle condizioni ambientali con Chiara de Stefani di SIT.

Da dove nasce la decisione della vostra azienda di intraprendere un percorso di sostenibilità economica, ambientale e sociale?

La sostenibilità non è soltanto un nuovo paradigma imprenditoriale ma una sfida epocale che coinvolge l’intera società e per affrontarla occorrono menti aperte e attitudine all’innovazione e al cambiamento. Da qui il nostro desiderio di mettere al servizio di questa grande trasformazione la nostra esperienza e capacità di innovazione progettando, assieme ai nostri partner, gli apparecchi e i sistemi di domani. SIT infatti produce sistemi e componenti che sono parte essenziale degli apparecchi di riscaldamento domestico e ora questa industria è chiamata a dare un contributo fondamentale alla decarbonizzazione del Pianeta. Il nostro ruolo come SIT è quindi quello di abilitare questa transizione energetica, come abbiamo già fatto all'inizio della nostra storia quando, durante gli anni '60, abbiamo svolto un ruolo chiave nella transizione dal carbone al gas naturale e siamo stati tra i fondatori di questa nuova industria. Ora abbiamo l'opportunità di dare lo stesso contributo nella futura economia dell'idrogeno che avrà un ruolo centrale nella transizione verso la decarbonizzazione. Questa tecnologia fa parte della roadmap di prodotto di SIT che comprende già una gamma completa di componenti pronti per l'idrogeno. L'idrogeno, insieme ad altre tecnologie che stiamo esaminando, assicurerà a SIT un ruolo chiave verso un mondo più sostenibile. Con il Piano di Sostenibilità SIT 2025, chiamato "Made to Matter" che per noi significa “fare la differenza”, abbiamo voluto tradurre questa volontà in azioni concrete. Un piano definito in modo integrato alla strategia di business e al piano industriale, che coinvolge l’intera organizzazione con obiettivi sia qualitativi che quantitativi.

Clicca qui per approfondire!L’adozione di questo percorso che effetti ha generato in termini di comunicazione interna ed esterna?

La redazione del Piano di Sostenibilità ha consentito di formalizzare tutte le iniziative che l’azienda intende realizzare. Si tratta di oltre 50 iniziative che vogliono contribuire a 11 obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile (SDGs) dell’ONU, divise in 3 macro aree, per le quali abbiamo stanziato più di 8 milioni di euro nell’arco temporale del piano. Queste iniziative intercettano, attraverso la matrice di materialità, le istanze di una pluralità di stakeholder verso ciascuno dei quali è iniziata un’attività mirata di comunicazione. La prima decisione è stata di includere una sintesi del piano nella Dichiarazione Non Finanziaria (DNF), il nostro Report di Sostenibilità 2021 approvato nel CdA di bilancio; questo consente un’ampia diffusione istituzionale del nostri impegni in ambito di Sostenibilità. In modo più mirato, il 4 maggio abbiamo presentato il piano alla comunità degli investitori mediante una conference call internazionale. Siamo stati anche invitati a testimoniare la nostra esperienza ad alcuni corsi universitari, riscontrando peraltro un grandissimo interesse per queste tematiche da parte dei giovani studenti. Alcuni di loro, nel giro di qualche anno, faranno parte della SIT del futuro. La nostra comunità interna, i nostri collaboratori a tutti i livelli, sono stati coinvolti in vario modo sin dall’inizio del percorso. Alcune attività sono state di preparazione specifica del piano altre di formazione e sensibilizzazione. Per noi infatti è fondamentale avviare il cambiamento culturale che è insito nel percorso verso la sostenibilità. Solo se i valori della sostenibilità vengono agiti nei comportamenti quotidiani, a livello individuale e a livello aziendale, riusciremo a implementare e raggiungere tutti gli obiettivi del piano.

Come misurate oggi i vostri risultati in termini di sostenibilità? Disponete di un sistema di reportistica interno? Vi affidate a consulenti esterni?

Il Report di Sostenibilità, che SIT redige e pubblica sin dal 2018, si basa su un processo di data collection che coinvolge tutte le sedi del Gruppo. Si tratta di un sistema di reportistica interno, elaborato sulla base dei GRI (standard di riferimento per la redazione del Bilancio di sostenibilità), e basato su schede in cui vanno inseriti tutti i dati rilevanti ai fini della redazione del Bilancio di Sostenibilità. L’accuratezza e la completezza dei dati raccolti è assicurata dalla certificazione di Deloitte & Touche che ha l’incarico di revisione della Dichiarazione Non Finanziaria di Gruppo. Tuttavia, crediamo che la misurazione oggettiva e indipendente dei nostri progressi rispetto agli obiettivi fissati nel piano di sostenibilità sia il modo migliore per monitorare le nostre prestazioni di Responsabilità Sociale d'Impresa. Per questo motivo abbiamo scelto EcoVadis come agenzia di rating internazionale che monitora annualmente i nostri risultati. La prima valutazione che abbiamo ottenuto è stata “Bronzo”; nel 2021 abbiamo raggiunto “Argento”. Ora il nostro prossimo obiettivo è raggiungere il rating “Oro” entro il 2024.

Con stretto riferimento al settore in cui opera l’azienda, la sostenibilità viene identificata come driver di crescita e vantaggio competitivo?

Per SIT la sostenibilità è diventata la guida dei processi di sviluppo strategico. Come tutte le imprese siamo consapevoli (ma noi ne siamo anche convinti!) che il futuro o sarà sostenibile o non sarà. L’utilizzo e l’ottimizzazione delle risorse rinnovabili (come l’idrogeno e l’acqua) costituisce una sfida e un’opportunità che vogliamo cavalcare da protagonisti e da soggetti abilitatori della transizione. Questa visione strategica legata alla creazione di valore sostenibile nel lungo termine ci ha indotto ad entrare nel business dei contatori smart per la misura e l’ottimizzazione dei consumi d’acqua, e a progettare le soluzioni per le caldaie Hydrogen ready il cui utilizzo tra qualche anno diventerà praticamente obbligatorio. Questa visione è condivisa con i nostri principali clienti, spesso multinazionali che adottano standard di sostenibilità molto elevati, con i quali abbiamo rapporti di partnership e co-development sempre più stretti che i nostri nuovi laboratori di R&S potranno ulteriormente rafforzare.

 

In che misura l’aderire e l’adottare un protocollo di sostenibilità in questo periodo potrà permettere alle imprese di proiettarsi meglio verso la ripresa post Covid-19?

L’esperienza del Covid-19 ha dimostrato la grande capacità di reattività dell’azienda, la disponibilità delle persone e la capacità di adattamento di fronte ad una crisi imprevedibile e senza precedenti. Siamo stati bravi, efficienti e capaci di rispondere in tempi e modi che nessuno di noi avrebbe immaginato. Abbiamo tutti vissuto settimane complicate, incerte che ci hanno fatto sentire ancora di più una squadra. L’eredità di questa esperienza inimmaginabile è la consapevolezza che in azienda il concetto di paura è relativo: il pensiero va subito alle soluzioni, anche se temporanee e sperimentali, adottandole grazie alla fiducia reciproca e senza la paura del cambiamento. Con questa forza stiamo anche affrontando le sfide e le incertezze che oggi sono emerse dalla situazione geopolitica che ha investito il cuore dell’Europa e che inevitabilmente ci vede coinvolti. Le crisi che sempre più frequentemente colpiscono il nostro sistema di vita economico e sociale potranno essere affrontate e superate dalla qualità delle persone e delle loro relazioni anche con l’ambiente: elementi essenziali della sostenibilità.

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