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Il mondo ha sempre più “sete”: secondo i dati di UNWater, nel 2030 il 47% della popolazione mondiale vivrà in zone ad elevato stress idrico.
L’acqua è una risorsa primaria per la nostra sopravvivenza, ma anche estremamente scarsa. Ad oggi oltre due miliardi di persone non hanno accesso ad una fonte di acqua sicura e questi numeri sono destinati ad aumentare, se non verranno prese le giuste contromisure.
I numeri sulla scarsità di acqua
Secondo i dati elaborati da UNWater, ente coordinatore delle Nazioni Unite e delle organizzazioni internazionali sui temi relativi all'acqua e ai servizi igienico-sanitari, la scarsità di risorse colpisce già tutti i Continenti. La domanda di acqua è cresciuta a livello globale più del doppio del tasso di aumento della popolazione nell'ultimo secolo e, per questa ragione, molte zone della Terra hanno sempre più difficoltà a garantire un accesso idrico sicuro. UNWater ha dichiarato che, entro il 2030, il 47% della popolazione mondiale vivrà in zone ad elevato stress idrico. In questo scenario, complici i cambiamenti climatici, nel 2030 la scarsità di acqua nei luoghi più aridi potrebbe provocare lo spostamento di 24-700 milioni di persone, a seconda dell’intensità del problema. Per l’OCSE la domanda di acqua aumenterà del 55% entro il 2050 e, per questo, è importante cercare una soluzione affidabile e sostenibile.
Perché c’è carenza di acqua
Le motivazioni legate alla scarsità di acqua sono molteplici. In primo luogo, alcuni settori fanno ampio uso di questa risorsa, sprecandone moltissima: l’agricoltura utilizza circa il 70% dell’acqua dolce del Pianeta, sprecandone circa la metà in sistemi di irrigazione inefficienti e tecniche di coltura obsolete. Anche l’aumento della popolazione ha avuto un ruolo decisivo, così come i cambiamenti climatici. Da considerare anche l’inquinamento che deriva dall’utilizzo di pesticidi e sostanze chimiche, che rendono l’acqua inutilizzabile.
“Il senso della sete”: il legame tra l'acqua e il diritto alla salute
Il tema della scarsità delle risorse idriche viene affrontato da Fausta Speranza nel saggio Il senso della sete. L'acqua tra diritti non scontati e urgenze geopolitiche. Il libro approccia al tema della scarsità idrica, mostrando come il diritto di accesso all'acqua potabile sia sempre meno scontato, trattando anche il tema della siccità. All’interno del saggio c’è anche un'analisi della dimensione spirituale, culturale e artistica con cui nei secoli l'uomo ha guardato all'acqua.
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