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Nei #SustainableTalks di oggi parleremo di energia e ambiente con Martina Dell'Antonio di Habitech.
Da dove nasce la necessità della vostra azienda di intraprendere un percorso di sostenibilità economica, ambientale e sociale?
Dalla sua fondazione, Habitech Distretto Tecnologico Trentino ha assunto un ruolo guida nella promozione e nel coordinamento di processi di innovazione e valorizzazione di patrimoni immobiliari durante il loro intero arco di vita. Lo scopo della società consortile è di realizzare reti di impresa e filiere produttive specializzate nei settori dell’edilizia sostenibile, dell’efficienza energetica e delle tecnologie intelligenti per la gestione del territorio. Le attività di consulenza della società, interamente dedicate alla sostenibilità su più fronti, hanno portato a sviluppare una grande sensibilità interna verso le tematiche di trasparenza, gestione del personale ed impatti per la comunità.
L’adozione di questo percorso che effetti ha generato in termini di comunicazione interna ed esterna?
Habitech ha da sempre creduto nella sostenibilità come pilastro portante di un’azienda sana, responsabile e generatrice di profitti. Nel 2014 siamo diventati la quinta azienda in Italia a essere certificata B Corp. Nel 2020 abbiamo ottenuto la terza ricertificazione e nel marzo di quest’anno siamo diventati Società Benefit, un traguardo importante che conferma il nostro percorso di sostenibilità interna ed esterna e che sottoscrive l’impegno nel perseguire obiettivi di beneficio comune per i dipendenti, la compagine societaria e il territorio in cui operiamo. Oltre a essere una Benefit Corporation siamo certificati con lo standard FAMILY AUDIT, strumento di management e di gestione delle risorse umane per favorire il bilanciamento degli impegni vita e lavoro; e JUST, un programma di certificazione internazionale che incide su temi della trasparenza e della giustizia sociale per creare un miglioramento della responsabilità sociale d’impresa.
Come misurate oggi i vostri risultati in termini di sostenibilità? Disponete di un sistema di reportistica interno? Vi affidate a consulenti esterni?
Rendersi conto per rendere conto, è questo il percorso che ci ha guidato nella scelta di pubblicare il report di sostenibilità con cadenza annuale rivolto a tutti i nostri stakeholder. Nel 2020 è stato redatto il primo Report di Sostenibilità del Distretto che ci ha permesso di comunicare le tappe più significative, i valori, i punti di forza che hanno contraddistinto i primi 15 anni della nostra storia e gli obiettivi futuri in un’ottica di miglioramento continuo. A maggio di questo anno è stato pubblicato Il Report 2021, con nuovi propositi e l’aggiornamento degli obiettivi prefissati, di tutte le attività e le partnership svoltesi nell’anno di riferimento. I report sono stati redatti adottando come riferimento metodologico le linee guida GRI Standards – Global Reporting Initiative e ne è stata garantita la veridicità e la conformità da un Ente Terzo indipendente.
Con stretto riferimento al settore merceologico in cui opera l’azienda, la sostenibilità viene identificata come driver di crescita o competizione?
Il settore delle costruzioni e del Real Estate ha un grande impatto ambientale ed è fonte di circa il 40% delle emissioni mondiali di gas serra, spostare il settore dell’edilizia su un percorso a basse emissioni di carbonio, verso quelli che sono chiamati i Nearly Zero Energy Building, rallenterà il cambiamento climatico ed è considerato prioritario per le normative e gli obiettivi europei dell’agenda 2030 e 2050.
In che misura l’aderire e l’adottare un protocollo di sostenibilità in questo periodo potrà permettere alle imprese di proiettarsi meglio verso la ripresa post Covid-19?
Negli ultimi due anni la sensibilità sugli impatti ambientali delle organizzazioni da parte dell’opinione pubblica è fortemente aumentata. I principi su cui si basano i protocolli internazionali sono la trasparenza, l’etica aziendale e il coinvolgimento degli stakeholder, considerati da anni fonti di vantaggio competitivo nel lungo periodo. Gli scenari che si prospettano nell’imminente futuro sono l’aumento degli obblighi e delle dichiarazioni sul tema ESG, questo sottoporrà sempre più le imprese ad attivarsi verso la sostenibilità o a motivare le ragioni dell'eventuale scelta di non adempiere.
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