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I dati dell’osservatorio di ANIE: bene il solare domestico, eolico e idroelettrico in lieve calo; i produttori chiedono garanzie contro l’aumento dei prezzi di tecnologie e materiali.
Secondo l’Osservatorio FER, realizzato da ANIE Rinnovabili in base ai dati forniti da Gaudì di Terna, nei primi tre mesi del 2022 si registra un totale cumulato di 454 MW di nuova potenza installata da impianti rinnovabili – fotovoltaico, eolico, idroelettrico – con un incremento del +151% rispetto allo stesso periodo del 2021.Nonostante l’andamento delle installazioni risulti positivo in tutte le regioni, dal confronto coi dati emerge come, dato il problema della siccità, che ha colpito il nostro Paese già dalla primavera, la generazione idroelettrica ha subito un forte rallentamento, che ha portato il mix energetico italiano ad essere composto da un 30% di energia rinnovabile sul totale nazionale, con un calo rispetto al 36% registrato nel 2021.
In particolare, le nuove installazioni da gennaio a giugno 2022 si dividono in:
- + 433 MW di nuovi impianti fotovoltaici
- + 11 MW di nuovi impianti eolici
- + 10 MW di nuovi impianti idroelettrici
Nello specifico, confrontando i dati percentuali con lo stesso trimestre del 2021, per il fotovoltaico si registra un +185% di installazioni, per l’eolico si attesta una diminuzione del -52% nell’avvio di nuovi impianti e per l’idroelettrico si conferma un +53% di nuova potenza installata.
Di particolare interesse è il dato sul fotovoltaico, dove le installazioni di potenza inferiore ai 10 kW (quindi connesse all’autoproduzione da parte di abitazioni e piccole realtà aziendali) costituiscono il 37% del totale, quelle tra 10 kW ed 1 MW il 35%, quelle sopra 1 MW il 28%. L’aumento degli impianti domestici, in linea anche con gli incentivi fiscali in corso, testimonia l’interesse delle famiglie italiane verso la possibilità di contribuire direttamente alla produzione da fonti rinnovabili.
Secondo le analisi condotte da ANIE, eolico e idroelettrico stanno invece incontrando difficoltà all’ottenimento di titoli autorizzativi, dato l’iter burocratico più complesso, mentre la maggiore insidia per l’installazione di nuova potenza rinnovabile potrebbe rivelarsi essere il reperimento di materiali e tecnologie per la realizzazione degli impianti, inclusi quelli fotovoltaici. La frammentazione delle catene di distribuzione successiva alle varie ondate di Covid, e l’aumento del prezzo di molte materie prime in seguito alla guerra in Ucraina, potrebbero decretare l’impossibilità a realizzare in tempi celeri e a costi certi ulteriori impianti, ritardando così lo sviluppo di infrastrutture cruciali.
Tra le soluzioni proposte c’è una revisione normativa del costo livellato dell’elettricità (LCOE), ovvero un ricalcolo del ricavo medio per unità di elettricità prodotta: unità di misura utilizzata nel calcolo delle agevolazioni fiscali per i produttori di energie rinnovabili e indicatore necessario per evitare che le istituzioni finanziarie non concedano finanziamenti a impianti concepiti con un costo dei materiali più alto e un ritorno dell’investimento minore delle aspettative.
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