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Un rapporto della Banca Europea degli Investimenti mette in luce gli interventi necessari per rendere più attrattivo per gli investimenti questo combustibile poco inquinante e con un grande potere calorifico.
Gli investitori finanziari sono interessati al mercato dell’idrogeno e sono consapevoli dell’importate ruolo che è destinato a svolgere nell’ambito dei piani di decarbonizzazione delle attività economiche. Ancora oggi però esistono una serie di interventi necessari per rendere più attrattivo per gli investimenti questo combustibile poco inquinante e con un grande potere calorifico. A metterlo in luce è un rapporto realizzato di recente dalla Banca Europea degli Investimenti (BEI) frutto di una ricerca che ha coinvolto 46 player del mercato tra investitori finanziari, aziende industriali ed esperti del settore.Clicca qui per approfondire!
Lo studio “Unlocking the hydrogen economy - stimulating investment across the hydrogen value chain” mette dunque in luce i cosiddetti sei “findings”, le principali criticità da affrontare. La prima è la scarsa competitività economica ad oggi dell’idrogeno low-carbon e dunque la sua difficoltà ad intercettare la domanda. La seconda è la richiesta di una maggiore chiarezza regolatoria su tutti gli aspetti relativi allo sviluppo dell’idrogeno. La terza è rappresentata dalle difficoltà con cui i progetti innovativi, in particolare nella fase di start-up, riescono a reperire risorse sul mercato per poter finanziarne lo sviluppo. Il quarto “finding” evidenzia le problematiche riscontrare nel trovare sostengo da parte della finanza ai grandi progetti relativi infrastrutturali per l’idrogeno, mentre il quinto fa emergere la necessità di adottare un approccio integrato che guardi all’intera value chain dell’idrogeno e consenta di pianificare progetti coordinati e coerenti tra loro. Gli investitori infine (“finding” 6) sono convinti che chi promuove i nuovi progetti legati all’idrogeno si affidi esclusivamente ai finanziamenti pubblici, per una scarsa conoscenza delle altre opportunità offerte dal mercato.
Messi in luce i problemi, BEI individua anche le “recommendation”, le possibili soluzioni da adottare per superarli e per favorire così la creazione di un mercato europeo dell’idrogeno. La prima criticità da affrontare riguarda i costi: rendere accessibile economicamente l’idrogeno rappresenterebbe la prima spinta alla domanda. BEI auspica quindi l’avvio di un sistema di incentivi che permetta all’idrogeno di colmare il gap economico con le alternative fossili e quindi di agevolare gli investimenti nel settore. L’organismo suggerisce quindi l’adozione di un intervento di armonizzazione del quadro regolatorio, in modo da rendere meno rischiose le operazioni di quegli investitori interessati ad entrare nel comparto, così come l’importanza di predisporre soluzioni di finanziamento ad hoc pensate per gli sviluppatori di nuovi progetti sull’idrogeno. Le istituzioni dovrebbero supportare quindi i fornitori di finanza in modo da poter ridurre il rischio di esposizione e valorizzare i progetti relativi all’intera value chain dell’idrogeno, anche a livello transnazionale. Il sistema dovrebbe poi creare le condizioni per far emergere un mercato finanziario specifico e dedicato all’idrogeno, in grado di connettere tra loro fornitori di finanza, aziende industriali e player dell’innovazione tecnologica. Un’ultima area di interventi riguarda lo sviluppo di sviluppo di consulenza che possano affiancare i promotori dei progetti di idrogeno al fine di reperire sul mercato i strumenti finanziari più idonei per supportare quei progetti di elevata complessità per al cui attuazione è necessario una pianificazione di lungo termine.
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