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L’emissione dei BTP Green italiani nel 2021 è stata premiata, per il lavoro svolto e il risultato raggiunto a livello istituzionale nella lotta al cambiamento climatico attraverso la finanza sostenibile, dall’organizzazione internazionale Climate Bonds Initiative con il Sovereign Green Market Pioneer durante il 7° Climate Bonds Awards. La prima emissione di "titoli verdi" italiani ha prodotto una domanda da 80 miliardi, stabilendo un record nell'eurozona. Gli investitori sono nuovamente pronti ad accogliere emissioni dopo l’estate, ma ai ricavi succede una ricaduta effettiva molto lenta sui territori, stremati dalle conseguenze del cambiamento climatico.
Lo scorso anno l’Italia ha contribuito allo sviluppo del mercato della finanza sostenibile con la prima emissione di Btp Green da 8,5 miliardi di euro a marzo 2021. Tre mesi prima dell’arrivo del 2022 una riapertura per 5 miliardi ha permesso nuovi ricavati utilizzati per incrementare efficienza energetica, riduzione dell’inquinamento, attività di economia circolare o la protezione della diversità ambientale e biologica. Anche i BTP Green emessi dall’Italia hanno l’imprescindibile scopo di raggiungere la neutralità climatica nel 2050, sia attraverso il percorso già delineato dell’European Green Deal, sia sfruttando le linee d’azione del Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima. Forte dei nuovi ricavi, lo scorso giugno l’emissione dei "titoli verdi" italiani è stata anche premiata - per il lavoro svolto e il risultato raggiunto a livello istituzionale nella lotta al cambiamento climatico attraverso la finanza sostenibile - dall’organizzazione internazionale Climate Bonds Initiative con il Sovereign Green Market Pioneer durante il 7° Climate Bonds Award.
Prologo all’emissione dei BTP green italiani è stata la pubblicazione, a febbraio del 2021, del Quadro di riferimento delle emissioni di titoli di Stato verdi da parte del Ministero dell’Economia e la Finanza, una "guida" che ha messo in chiaro la strategia ambientale della Repubblica Italiana, la motivazione dell’emissione dei titoli e gli obiettivi ambientali. Inoltre, l’elenco delle spese ammissibili e le categorie interessate dall'attività di emissione. Il Quadro è stato sviluppato tenendo in considerazione normative ad ampio spettro:
- Legge di bilancio 2020 e successive leggi di bilancio adottate;
- Pacchetto Clima ed Energia 20307 dell'Unione Europea;
- Decreto Legge n. 111/2019 (Decreto Clima), convertito dal Parlamento nella Legge n.141/2019;
- Piano Nazionale per l'Energia e il Clima (INPEC), dicembre 2019.
- Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (che al momento della realizzazione del Quadro di riferimento delle emissioni non era ancora stato presentato)
Nell’estate in cui tutta l’Italia si confronterà con una nuova Zona Rossa, dettata però dall’emergenza siccità, occorre ricordare la lunga la lista degli obiettivi che il paese ha scelto di prefiggersi, attraverso l’emissione dei BTP Green, nel rispetto della Tassonomia UE: mitigazione dei cambiamenti climatici, adattamento ai cambiamenti climatici, uso sostenibile e protezione delle risorse idriche e dell’ambiente marino, transizione ad un’economia circolare, prevenzione e controllo dell'inquinamento, protezione e miglioramento e ripristino della biodiversità, degli ecosistemi e dei servizi ambientali. Le emissione di titoli Green saranno necessari anche a sostenere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile 2030 (OSS), contribuendo nello specifico al raggiungimento dell’Obiettivo 6: Acqua Pulita e Igiene; l’Obiettivo 7: Energia Pulita e Accessibile; l’Obiettivo 11: Città e Comunità Sostenibili; l’Obiettivo 12: Consumo e Produzione Responsabili; l’Obiettivo 13: Agire per il Clima; l’Obiettivo 14: Vita Sott’Acqua; l’Obiettivo 15: Vita Sulla Terra.
Nuovi BTP Green italiani potrebbero essere immessi sul mercato dopo l’estate, ma con una durata più breve. Il successo della prima emissione, partecipata da 530 investitori (di cui la metà ESG) ha prodotto una domanda da 80 miliardi, pari alla più grande emissione di titoli di stato verdi della zona europea. Gli investitori sembrano quindi pronti ad accogliere favorevolmente nuove emissioni italiane e nuove scadenze, ma ai ricavi sembra succedere una ricaduta molto lenta dei benefici sui territori, oggi stremati dalle conseguenze del cambiamento climatico. Nel quadriennio 2018-2021 le spese green hanno superato i 13 milioni di euro, così come i proventi dai BTP Green 2045. Il 57% delle somme è stata destinata ai trasporti e di questi, in particolare, oltre 6 milioni di euro sono andati a beneficio delle linee ferroviarie. Appena il 2% è stato invece destinato ai finanziamenti per le fonti rinnovabili (296 mila euro), il 4% a prevenzione e controllo dell’inquinamento e l’economia circolare (524 mila euro). Numeri scarni per ambiti in cui servirebbe intervenire con urgenza.
Nel link tutti i numeri del Rapporto su Allocazione e impatto BTP Green diffuso dal Ministero dell’Economia e la Finanza a maggio 2022.
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