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Per la rubrica POINTs di oggi, viene pubblicato il contributo di Assogas
La tempesta perfetta si abbatte sulle aziende di vendita gas
Dall’autunno 2021 e ancor più nel 2022, si è abbattuta sulle aziende di vendita del gas naturale in Italia una tempesta che rischia di assumere la portata di un uragano.
Il prezzo del gas naturale, infatti, per una contingenza di fattori - aumento della domanda legata alla ripresa post pandemica, dirottamento del GNL verso le rotte asiatiche, scarsa producibilità da fonti rinnovabili – è salito da settembre 2021 fino a toccare punte di 180 €/MWh nel mese di dicembre. Dopo un periodo di relativa tregua ribassista ad inizio 2022, il conflitto russo – ucraino lo ha portato ad una nuova escalation che si è tradotta in punte di oltre 220 €/MWh. La recente notizia della decisione del Cremlino di accettare pagamenti del gas solo in valuta russa, immediatamente tradottasi sul mercato con nuovi rialzi, non lascia presagire prospettive migliori.
La febbre del prezzo del gas, subita pesantemente dai clienti finali, è altrettanto patita da quelle aziende fornitrici della commodity che, non facendo parte di gruppi integrati, si trovano a doversi approvvigionare su un mercato all’ingrosso estremamente volatile.
Le difficoltà per tali venditori sono molteplici: oltre alla necessità di approvvigionamento di una materia prima sempre più costosa, stanno crescendo proporzionalmente anche le garanzie da prestare per poter operare sui mercati. A ciò si aggiunga che il Governo, nel comprensibile intento di alleviare i costi per i consumatori finali domestici, ha previsto con la Legge di Bilancio 2022 la possibilità per i consumatori di richiedere una rateizzazione delle bollette senza interessi per i mesi da gennaio ad aprile 2022. A fronte di tale possibilità, è stato approntato un meccanismo di parziale e momentaneo ristoro per i venditori, estremamente complesso e dunque scarsamente utilizzato. Risultato: un’aggiuntiva esposizione finanziaria per le società di vendita, ora potenzialmente aggravata dalla recente decisione di consentire le rateizzazioni anche alle imprese.
A tale complesso quadro si sommano le difficoltà legate alla peculiarità del prezzo applicato al cliente finale per la materia prima gas sul mercato tutelato e al differenziale che può determinarsi tra questo e il costo di approvvigionamento sostenuto dalle società di vendita. Il prezzo di tutela, aggiornato trimestralmente dall’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente (ARERA), si lega infatti a una media della quotazione forward registrate nel mercato olandese TTF due mesi antecedentemente al trimestre oggetto di aggiornamento delle condizioni di tutela. Ciò sta determinando uno scollamento con i costi di approvvigionamento che i venditori devono coprire a prezzo di mercato e dunque a nuove esposizioni per le aziende fornitrici.
Una tempesta perfetta quindi, che per essere governata, al fine di non compromettere la concorrenzialità del sistema, richiede misure incisive anche a tutela dei venditori.
Auspicabile in tal senso che la misura prevista nel DL 21 del 21 marzo 2022 di una garanzia SACE possa coprire anche le esigenze di liquidità delle imprese di vendita legate al momento contingente e quindi alla maggiore rischiosità e onerosità di operare nel mercato. Altrettanto auspicabile la creazione di un fondo perequativo per calmierare eventuali differenze tra costo di approvvigionamento dei venditori e prezzo applicato ai clienti finali nel mercato tutelato.
Il tempo è scaduto, il momento di agire è ora.
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