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Il 22 marzo 2022 è stato presentato a Roma il Libro Bianco 2022 “Valore Acqua per l’Italia”, un focus sulla gestione delle risorse idriche dell’Italia.
In occasione della giornata mondiale dell’acqua, è stato presentato a Roma il terzo Libro Bianco “Valore Acqua per l’Italia”, realizzato dall’Osservatorio istituito dalla Community Valore Acqua per l’Italia, la piattaforma attivata da The European House – Ambrosetti nel 2019, che si occupa della gestione e amministrazione delle tematiche relative al consumo idrico.
Il Libro Bianco contiene un’analisi integrale del comparto del ciclo idrico, che in Italia rappresenta il motore per generare un impatto di 281,5 miliardi, equivalente al 17% del PIL.
La situazione italiana
Nella sezione del Libro Bianco dedicato all’Italia, sono contenuti i dati relativi al consumo idrico del Paese, che evidenziano la necessità di programmare una serie di interventi importanti.
I dati mostrano che, fra tutti i Paesi UE, l’Italia è al primo posto per il prelievo di acqua per uso civile, toccando una cifra che supera i 9 miliardi di m3 ogni anno. I prelievi ad uso potabile si attestano sui 152,4 m3 per abitante, collocando l’Italia al secondo posto in Europa.
Ad aggravare il quadro, la scarsa condizione delle infrastrutture, che determinano, nella fase di distribuzione dell’acqua, circa il 42% di perdite.
A questa si affiancano investimenti poco rilevanti (l’Italia investe mediamente 46€ per abitante all’anno nel Servizio Idrico Integrato, poco più della metà della media europea, che è di 82€) e utilizzi impropri dell’acqua: circa un terzo dei consumi domestici viene infatti impiegato per l’innaffiamento dei giardini o la pulizia di veicoli e strade.
Un ulteriore peso a questo bilancio è rappresentato dai consumi di acqua minerale in bottiglia, per cui l’Italia ha un primato mondiale: i dati mostrano che, con 220 litri pro capite, il Paese è primo consumatore assoluto.
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Le azioni da mettere in campo per un uso sostenibile dell'acqua
La gestione futura delle risorse idriche in Italia può ancora cambiare, mettendo in atto una serie di proposte finalizzate ad un consumo sostenibile di acqua nel Paese. Il Libro Bianco pone l’attenzione su dieci punti in particolare:
- Una visione incentrata sulla ricerca di una filiera dell’acqua più sostenibile
- Il rilancio degli investimenti per lo sviluppo della filiera estesa dell’acqua
- Il superamento del Water Service Divide tra le regioni italiane
- L’adeguamento tariffario per il Servizio Idrico Integrato
- La tutela e circolarità della risorsa idrica primaria
- Il miglioramento della gestione dei fanghi di depurazione
- La trasformazione digitale della filiera estesa
- Il miglioramento della raccolta dati e diffusione della water footprint
- Le attività di sensibilizzazione e comunicazione sul tema idrico
- Il rafforzamento dei meccanismi di collaborazione pubblico-privato.
Questi dieci punti possono essere implementati in Italia cogliendo l’occasione presentatasi con il PNRR – il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, in particolare utilizzando i 7,8 miliardi di euro per la “Tutela e valorizzazione della risorsa idrica e del territorio”.
Una fotografia globale
L’Italia non è l’unico Paese a vivere una gestione idrica precaria. In generale, la pandemia da COVID-19 e il periodo di crisi mondiale hanno aumentato la domanda complessiva di acqua, rendendo la risorsa ancora più strategica.
Ad oggi, la maggior parte dei disastri naturali è attribuibile ai cambiamenti climatici, con manifestazioni legate all’acqua, contando un incremento del 50% negli ultimi 10 anni.
I problemi non sono solamente economici, ma anche sociali: oltre 100 milioni di persone vivono in condizioni di siccità. La necessità condivisa è una sola: rendere l’acqua una risorsa davvero centrale, universale e sostenibile.
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