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Un sondaggio che indaga e diffonde conoscenza in merito all'economia circolare. E' possibile partecipare all'iniziativa globale, promossa da REVOLVE Circular, rispondendo al questionario online fino al 19 aprile.
Che cos'è, nel concreto, l'economia circolare? Come viene percepita a livello globale e qual è il suo grado di diffusione? Il sondaggio internazionale "Imagine circularity", online fino al 19 aprile 2022, si propone di rispondere a tali, fondamentali quesiti. Lo scopo è chiaro e univoco: sensibilizzare ed educare la società tutta alla transizione verso modelli di vita più sostenibili e rispettosi delle risorse. L'iniziativa è promossa da REVOLVE Circular, organizzazione no profit impegnata per una transizione verso la circolarità e l'inclusività sociale, dal Copernicus Institute of Sustainable Development dell'Università di Utrecht in collaborazione con l'Università di Torino, l'Università di Messina, l'Università di Chieti-Pescara. Il progetto conta, inoltre, sul supporto di ICESP – la Piattaforma Italiana degli Attori per l'Economia Circolare, coordinata da ENEA.
Il sondaggio
Il questionario, disponibile in diverse lingue, è articolato in più sezioni. In primis, c'è una parte comune a tutti i Paesi, con domande divise in 6 aree tematiche che riguardano visione, azioni, ambiti e attività quotidiane legati all'economia circolare.
In seconda battuta, il sondaggio prevede tre domande specifiche, differenti per ogni Paese. Gli ambiti su cui si concentra la versione italiana sono: economia circolare e cambiamenti climatici; scelte di acquisto e consumo alimentare; ruolo dei diversi attori per la transizione circolare.
Comprendere e diffondere la circolarità
"Il sondaggio, completamente anonimo e aperto a tutti, si propone di sensibilizzare un campione rappresentativo di un milione di persone a livello globale, tra esperti e neofiti della circolarità e di contribuire all''alfabetizzazione sulla circolarità” ha dichiarato Paola De Bernardi, coordinatrice dell'iniziativa e docente di Circular Economy Management dell'Università di Torino. “Infatti, ad oggi non esiste una definizione standard universalmente accettata di questo concetto, ma diverse declinazioni, che generano molteplici interpretazioni anche non in sintonia tra loro".
Intento dichiarato dell'iniziativa è, dunque, favorire una migliore comprensione del concetto di circolarità non solo tra gli addetti ai lavori, ma verso la società nel suo complesso: dai policy maker alle istituzioni pubbliche, dalla business community alla società civile, ai media e agli altri soggetti che possono contribuire all'abbandono di un'economia usa e getta, in favore di un'economia mirata alla rigenerazione dei cicli e delle risorse.
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