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Solo i comuni saranno coinvolti direttamente, o tramite le loro partecipate, nella realizzazione di interventi per un importo di almeno 30 miliardi di euro.
La pubblica amministrazione potrà contare sui servizi di consulenza e assistenza tecnica di Cassa Depositi e Prestiti per l’attuazione dei progetti finanziati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. È quanto è stato concordato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze con la controllata guidata dall’amministratore delegato Dario Scannapieco. La collaborazione è finalizzata a realizzare “iniziative di sostegno alle pubbliche amministrazioni nelle fasi di programmazione, definizione, attuazione, monitoraggio e valutazione degli interventi del PNRR. Il comune obiettivo è rafforzare la capacità amministrativa delle pubbliche amministrazioni per cogliere le opportunità del Piano di resilienza, accelerare la realizzazione degli investimenti, facilitare il rispetto dei tempi e il conseguimento di obiettivi e traguardi previsti”.
Un aiuto di cui certo avranno bisogno tante istituzioni locali italiane, se si pensa che solo i comuni saranno coinvolti direttamente, o tramite le loro partecipate, nella messa a terra di progetti per un importo di almeno 30 miliardi di euro, una cifra che potrebbe arrivare anche a 50 miliardi di euro a seconda del volume di iniziative che coinvolgeranno gli enti territoriali nelle fasi di attuazione. Secondo il brief del CDP Think Tank “Il PNRR e le sfide per i Comuni italiani”, la capacità di spesa dei comuni del Bel Paese potrebbe così crescere di almeno il 60% all’anno rispetto ai 10 miliardi di euro annui dell’ultimo quinquennio. Risorse che le giunte municipali dovranno gestire nel migliore dei modi, anche perché, negli ultimi 15 anni, la loro spesa in conto capitale si è ridotta invece in media del 3% all’anno. Il flusso di investimenti in arrivo rappresenta quindi un’opportunità unica per rispondere a quel fabbisogno di investimenti rimasto in parte insoddisfatto negli scorsi anni.
«Il PNRR ci offre un'occasione unica per permettere all’Italia di mettere in atto un 'progresso immenso' di cui noi tutti possiamo essere attori, e di diventare così un Paese molto migliore», ha commentato Dario Scannapieco, a.d. di CDP. «Vi invito ad avvicinarvi a CDP come ad un partner sempre al fianco degli enti locali». D’altronde, «solo negli ultimi due anni CDP ha sostenuto oltre 2.000 enti locali per un totale di 4,1 miliardi di euro di risorse mobilitate». Ora «occorre utilizzare bene e con la maggiore tempestività possibile gli investimenti senza precedenti in arrivo mobilitati per la pandemia. In questo quadro si aprono per la pubblica amministrazione italiana nuove opportunità ma anche responsabilità inedite. CDP è dunque disponibile ad affiancare i comuni nei propri piani di efficienza energetica, sviluppo sostenibile e resilienza del territorio, e ha anche ampliato la propria offerta di strumenti per i municipi che vogliono investire in digitalizzazione e innovazione». A tal fine il gruppo «sta rafforzando le proprie strutture di advisory per affiancare le amministrazioni nelle fasi di programmazione, progettazione, sviluppo e individuazione delle modalità di finanziamento dei progetti, in particolare con riferimento al PNRR».
Il supporto di CDP potrà servire in particolare, più che ai grandi comuni già attrezzati per affrontare la sfida del PNRR, a quelle città di piccola o media dimensione che sono carenti di personale sia dal punto di vista quantitativo sia sotto il profilo qualitativo. Si pensi solo che le restrizioni alle assunzioni per limitare la spesa pubblica dopo la crisi economia dei subprime hanno determinato una contrazione del personale del 20% tra il 2007 e il 2017: l’età media dei dipendenti è inoltre di conseguenza salita, con il 67% degli assunti con contratti a tempo indeterminato che ha un’età superiore ai 50 anni. Nella realizzazione dei progetti i comuni dovranno essere affiancati, mette in luce sempre lo studio di CDP, soprattutto nelle fasi di progettazione e affidamento dei lavori, perché il loro completamento richiede in media tempi molto superiori, rispetto a quelli per l’attuazione.
L’accordo quadro firmato da MEF e CDP porterà alla definizione dei cosiddetti “Piani di attività” per ciascun dicastero con la descrizione delle iniziative da svolgere. Inoltre, in forza di specifiche convenzioni, le amministrazioni che provvederanno alla realizzazione degli interventi del PNRR a livello territoriale potranno avvalersi direttamente di CDP, e di società da essa direttamente o indirettamente controllate, per le attività di assistenza e sostegno tecnico-operativo, per la gestione di fondi e per attività connesse. Nel dettaglio, spiegano il MEF e CDP, gli interventi di sostegno riguarderanno: l’assistenza alle pubbliche amministrazioni nella programmazione e progettazione degli interventi e nella definizione delle priorità (come l’analisi strategica di contesto e la valutazione di impatto); l’individuazione di linee di investimento da realizzare attraverso procedure di partenariato pubblico-privato; il sostegno alle attività di monitoraggio e verifica del rispetto dei cronoprogrammi di attuazione di milestone e target (rispettivamente, obiettivi qualitativi e quantitativi) e dei principi di equità di genere, valorizzazione e protezione dei giovani e riduzione dei divari territoriali; l’assistenza ai potenziali beneficiari dei fondi nelle fasi propedeutiche alla predisposizione delle domande di finanziamento; e infine l’assistenza tecnica alle amministrazioni pubbliche che svolgono procedure selettive finalizzate all’assegnazione dei fondi, anche attraverso il sostegno allo sviluppo di applicativi informatici dedicati per la gestione delle linee di intervento PNNR.
POINTs: Assogas
2 Febbraio 2022Iscriviti alla nostra Newsletter!
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