Intervista a Elena Flor di Intesa Sanpaolo.
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Intesa Sanpaolo è tra i principali istituti bancari fortemente impegnati nella sostenibilità e nella lotta al cambiamento climatico. Cosa significa fare e applicare la sostenibilità in un settore altamente complesso come quello finanziario?
Il sistema finanziario svolge una funzione fondamentale di acceleratore della transizione verso una economia più sostenibile, più verde. È un sistema complesso, che agisce con una pluralità di attori - fondi di investimento, società di gestione del risparmio, banche commerciali - e un’ampia gamma di prodotti e servizi - dai plafond creditizi dedicati, alle emissioni di obbligazioni verdi, a fondi comuni e SICAV specializzati - in un contesto normativo in forte evoluzione e con nuove categorie di rischi di difficile valutazione, operando anche come cinghia di trasmissione delle politiche pubbliche. Lo sforzo finanziario che attualmente si sta compiendo per garantire una transizione verso un’economia più sostenibile è notevole. Ad esempio, le emissioni di green bond a livello mondiale hanno avuto un notevole impulso nel 2021. A ottobre la Commissione Europea ha collocato il primo Green Bond per finanziare gli interventi di Next Generation EU, con la domanda degli investitori istituzionali che ha superato i 135 miliardi di euro. Intesa Sanpaolo è stata la prima banca italiana a emettere un green bond, a cui hanno fatto seguito altre 3 emissioni per un totale di 3 miliardi di euro. Lato finanziamenti, Intesa Sanpaolo ha già previsto più di 76 miliardi di euro a supporto della Green Economy, della Circular Economy e della transizione ecologica nell’ambito dell’impegno del Gruppo a supporto del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), ha stanziato un plafond da 6 miliardi di euro per progetti di economia circolare e uno da 2 miliardi di euro per gli S-Loan, finanziamenti che premiano il raggiungimento di specifici obiettivi di sostenibilità da parte delle imprese. In ottobre poi, ha assunto l’impegno ad azzerare entro il 2050 le emissioni nette, sia proprie emissioni che dei portafogli prestiti e investimenti, attraverso l’adesione alla Net-Zero Banking Alliance (NZBA) e, attraverso Eurizon Capital SGR, Fideuram Asset Management SGR e Fideuram Asset Management Ireland, alla Net Zero Asset Managers Initiative (NZAMI).
Intesa Sanpaolo ad agosto ha rafforzato la partnership con SACE lanciando S-Loan Climate Change, il primo finanziamento pensato per le PMI e le MID – Cap che intendono investire per contrastare gli effetti del cambiamento climatico e ridurre il proprio impatto ambientale attraverso progetti per una trasformazione sostenibile. In cosa consiste effettivamente e quali sono i progetti per il futuro?
Nell’ambito del loro impegno a supporto dell’attuazione del programma europeo Green Deal in Italia, Intesa Sanpaolo e SACE hanno avviato una nuova iniziativa, al momento esclusiva del nostro Gruppo, per finanziare efficacemente le imprese impegnate in un percorso di trasformazione e crescita sostenibile. L’iniziativa è rivolta PMI e MID-Cap ed è destinata a supportare i progetti di investimento finalizzati al perseguimento di obiettivi ambientali, in linea con quelli previsti dalla Tassonomia europea: mitigazione dei cambiamenti climatici, adattamento ai cambiamenti climatici, protezione delle acque e delle risorse marine, economia circolare, prevenzione e riduzione dell’inquinamento, protezione e ripristino della biodiversità e degli ecosistemi. Al raggiungimento di almeno due degli obiettivi prefissati si attiva il meccanismo dei finanziamenti S-Loan che include sia un premio per l’impresa in termini di costo del finanziamento sia una donazione di Intesa Sanpaolo per sostenere progetti a scopo benefico, ai quali anche l’azienda finanziata può decidere partecipare. Si tratta di uno strumento il cui rafforzamento, insieme ai Green e Sustainability Bond sul versante della raccolta, sarà sicuramente al centro dei progetti del nuovo piano d’impresa in corso di sviluppo, per indirizzare nel modo più efficace le risorse che il Gruppo ha messo e metterà a disposizione per l’attuazione del PNRR e per la trasformazione sostenibile della società e dell’economia.
Crede che le PMI italiane siano a conoscenza delle reali opportunità e potenzialità di business che sono in grado di offrire i finanziamenti green o vi aderiscono per mera tendenza? Cosa potrebbe fare in tal senso il Governo per educare i risparmiatori e gli imprenditori alla finanza verde?
Il cambiamento climatico è un fenomeno reale e gli impatti sulle imprese sono sempre più forti. Da qui la necessità di attuare progetti di mitigazione e adattamento per una transizione ecologica che può essere sinonimo di rischio e di opportunità. In questo contesto, Intesa Sanpaolo ha lanciato un’indagine finalizzata a comprendere il posizionamento delle imprese sul tema del cambiamento climatico. Le prime evidenze dimostrano una elevata sensibilità al tema e l’attenzione è ulteriormente acuita dall’attuale contesto di tensioni sui costi delle materie. Inevitabile risulta, in particolare, la necessità di rivedere gli attuali modelli lineari di produzione e consumo in favore di un nuovo modello di economia circolare. Le iniziative che il Governo ha messo in campo, ad esempio nell’ambito del PNRR, vanno nella giusta direzione per sostenere la trasformazione sostenibile delle imprese. Intesa Sanpaolo intende far leva sulle competenze sviluppate nelle attività formative interne per supportare la consapevolezza e le competenze del management e dei dipendenti delle imprese clienti sui temi ESG, con una iniziativa pionieristica che integra una piattaforma di formazione online e programmi di formazione e accompagnamento su misura, attingendo anche alle migliori competenze esterne disponibili in materia. Ad esempio, a fine settembre - in collaborazione con Circularity, la prima piattaforma di simbiosi industriale dedicata all’Economia Circolare in Italia, Nativa - la prima B Corp e Società Benefit in Europa, Circular Economy LAB (Intesa Sanpaolo Innovation Center e Cariplo Factory) - polo dedicato all’open innovation; CSMT - Incubatore di start-up, centro di ricerca e trasferimento 4.0 e competence center, Pro Brixia - azienda speciale della Camera di Commercio di Brescia la Banca ha avviato il progetto di laboratori ESG, che prevedono una valutazione iniziale del profilo ESG dell’impresa e la successiva identificazione di piani di sviluppo, eventi formativi e workshop e che rappresentano un punto di incontro fisico e virtuale per lo scambio di esperienze. Il primo laboratorio si è svolto a Brescia, nell’ambito di un accordo con la Camera di Commercio che prevede anche un plafond di 500 milioni di euro per investimenti in economia circolare e sostenibilità, seguito da quello a Padova insieme a Fondazione Cariparo. Nei prossimi mesi ne verranno creati ulteriori su tutto il territorio nazionale.
Elena Flor
Laureata in Economia presso l'Università di Torino nel 1997, inizia a lavorare presso il Servizio Investor Relations dell’Istituto Bancario San Paolo di Torino nel 1998. Diventa assistente personale dell’Amministratore Delegato, Segretario del Comitato Etico del Consiglio di Amministrazione e responsabile Corporate Social Responsibility in Sanpaolo IMI. In Intesa Sanpaolo continua la sua attività nella struttura che si occupa di CSR, diventandone responsabile nel 2016. In tale ambito segue, in particolare, la predisposizione della rendicontazione non finanziaria, i rapporti con gli investitori e analisti SRI, la comunicazione e formazione sui temi della sostenibilità, il monitoraggio del codice etico, e infine i temi relativi al climate change. È membro del Consiglio del Forum della Finanza Sostenibile, organizzazione che promuove l’integrazione di criteri di sostenibilità nelle politiche e nei processi di investimento, e del Consiglio dell’Associazione Studi e Ricerche sul Mezzogiorno. È Segretario Generale della Robert Triffin International, associazione che svolge attività di osservatorio del sistema monetario e finanziario internazionale, in linea con l’eredità intellettuale di Robert Triffin.
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