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Il Ministero della Transizione Ecologica ha recentemente pubblicato un documento che regolamenta il futuro delle nuove aste rinnovabili in Italia. L'obiettivo è di accelerare la curva della potenza installata e ridurre i costi dell’energia.
Una roadmap per il futuro delle nuove aste rinnovabili in Italia. Risale allo scorso 29 ottobre la pubblicazione, da parte del Ministero della Transizione Ecologica, del documento “Energia elettrica rinnovabile verso l’obiettivo UE del -55%. Strategia, caratteristiche e potenza disponibile nei nuovi meccanismi d’asta” per le gare in programma dal 2022 al 2030.
Il pacchetto di misure
La strategia contiene un pacchetto di misure e linee guida, che intende orientare le gare nazionali, nel tentativo di accelerare la curva della potenza installata e ridurre i costi dell’energia. Obiettivo del Governo è allocare 8,8 GW di eolico e fotovoltaico, sul totale di 60 GW previsti entro fine decennio. La roadmap prevede, inoltre, l'allocazione di 3 GW di nuova potenza- in esercizio dal 2020 al 2030- ottenibile da bioenergie, idroelettrico, geotermia solare termodinamico ed energia marina, senza escludere l’ammissibilità dell’agrivoltaico e lo sviluppo tecnologico dell’eolico offshore.
Programmazioni quinquennali e fidejussioni
Basandosi su criteri di stabilità ed efficienza, semplificazione e innovazione, il MITE indica una pianificazione delle nuove aste rinnovabili su programmazioni quinquennali e prevede una frequenza di almeno tre sessioni l’anno.
Una delle principali novità riguarda l’iscrizione ai registri, eliminata per i piccoli impianti competitivi fino a 1 MW. Per quanto riguarda gli impianti di dimensioni maggiori, si è pensato a una semplificazione delle garanzie (fidejussioni). Nell'ottica di accelerare i tempi e ridurre i contenziosi, infine, su richiesta del proponente, l’esame del GSE potrà procedere in parallelo all’iter autorizzativo.
La strategia, tra revisioni e affinamenti
“I nuovi meccanismi di asta (per grandi impianti) e bandi per piccoli impianti si integrano con un ampio set di misure di sostegno: contributi in conto capitale (PNRR), detrazioni fiscali (Ecobonus), PPA, obbligo di integrazione nei nuovi edifici, etc” ha specificato il Ministero. “Gli orientamenti qui descritti e le misure di semplificazione sono parte integrante dello schema di decreto legislativo di attuazione della direttiva RED2, pertanto potranno essere attuati solo a conclusione del processo, con le valutazioni delle Commissioni Parlamentari e della Conferenza Unificata. Ulteriori affinamenti potranno derivare dalla nuova Direttiva RED3 e dalla revisione delle Linee Guida su Aiuti di Stato per energia e ambiente”. Il calendario sarà perfezionato in itinere, prevedendo eventualmente contingenti per zone geografiche, così da favorire le sinergie con lo sviluppo del sistema elettrico e un’individuazione delle aree che tenga conto della diversa redditività del potenziale investimento.
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