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Secondo il Progetto di ricerca Locate, lo sviluppo delle energie rinnovabili non può prescindere da un’adeguata governance e la creazione del giusto contesto socio-economico.
Secondo il Rapporto Frost & Sullivan, la capacità installata di energie rinnovabili raddoppierà entro il 2025. A parità di condizioni oggettive, come clima e posizione geografica, però, alcune regioni ottengono di più in fatto di energie rinnovabili, rispetto ad altre. Il quadro generale, però, è differente da quanto si potrebbe pensare: infatti, la produzione di energia eolica, solare e idroelettrica, in alcuni contesti territoriali sfavoriti dal punto di vista geografico, supera talvolta quella raggiunta in contesti climaticamente più favorevoli. Evidentemente, dunque, le condizioni naturali non sono le uniche a influenzare tale sviluppo. Il Progetto di ricerca Locate, del programma studi Espon, offre una lettura e un’interpretazione di questo dato oggettivo. Specializzato in analisi regionali, dedicato alla dimensione territoriale della transizione a un'economia a emissioni zero, il Progetto parte dal porsi due importanti domande:
- Esistono regioni o zone per cui risulta più facile sfruttare il proprio potenziale di energie rinnovali?
- In caso di risposta affermativa alla precedente domanda, quali sono i fattori più determinanti?
Il progetto ha esaminato i differenti modelli di investimento in energie rinnovabili nelle diverse zone in osservazione, cercando di metterli in rapporto con le rispettive potenzialità. Dopo aver preso atto che esistono grandi differenze in questo rapporto, tra una realtà e l’altra, ha poi cercato di spiegare queste diversità.
I risultati
Per prima cosa, lo studio ha confermato il maggior potenziale, in fatto di energie rinnovabili, detenuto dalle regioni affacciate sul Mare del Nord e sul Mar Baltico. In queste aree geografiche, infatti, la velocità dei venti e le superfici libere su cui installare grandi impianti per la produzione di energia eolica hanno un peso determinante. I ricercatori, però, non hanno potuto fare a meno di notare che, in alcune aree, il potenziale non risulta sfruttato appieno. Lo stesso discorso vale per il fotovoltaico, alimentato dall’energia solare, che in Europa meridionale, nei Balcani occidentali, in Romania e Bulgaria vanta un altissimo potenziale. Curiosamente, la produzione pare molto rilevante anche in regioni meno soleggiate come Germania, Belgio e Svizzera. Altro dato importante è quello che riguarda l’energia idroelettrica che, sebbene raggiunga le sue massime potenzialità in Norvegia, Islanda, Svezia e Spagna, vanta il maggior sfruttamento in Paesi come la Germania, la Francia, l’Italia, l’Austria, la Repubblica Ceca, la Slovacchia. I dati ottenuti dallo studio, dunque, evidenziano come, oltre a fattori climatici e geografici, le scelte dei Governi e la condizione socio-economica dei singoli Paesi influisca molto sulla diffusione delle energie rinnovabili all’interno di uno Stato.
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Cariche & Poltrone #69
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