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Pubblicati lo scorso 15 Ottobre, gli avvisi per la presentazione delle domande finalizzate ad ottenere i fondi dal PNNR fanno seguito ai decreti recentemente firmati del Ministro della Transizione Ecologica. Un passo in più verso la realizzazione di un’economia circolare, ispirata ai criteri guida del Piano Europeo d’Azione.
Nelle scorse settimane, i decreti per l’economia circolare a firma del Ministro della Transizione Economica Roberto Cingolani hanno reso noti i criteri di selezione per i progetti inerenti raccolta differenziata, impianti di riciclo e iniziative “flagship”, dedicate alle filiere di carta e cartone, plastiche, RAEE, tessili che possono essere oggetto di finanziamento grazie al PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Più precisamente, per completare il quadro normativo ed operativo, il 15 Ottobre scorso sono stati pubblicati, col supporto di Invitalia, gli avvisi relativi alla presentazione delle proposte per ottenere i fondi destinati a favorire un’economia circolare e a promuovere il raggiungimento dei target europei in materia di riciclo, con l’obiettivo di contribuire fino al 50% al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione. Il lavoro a favore dell’economia circolare continua anche grazie alla consultazione pubblica sulle linee programmatiche della strategia nazionale per l’economia circolare, aperta il 30 settembre in occasione della pubblicazione delle linee guida programmatiche, che andrà avanti fino al 30 novembre 2021.
Gli investimenti e le linee di intervento a favore dell’economia circolare
Per spiegarla con le parole del Ministero della Transizione Ecologica, “L’economia circolare è una sfida epocale, che punta all’eco-progettazione di prodotti durevoli e riparabili per prevenire la produzione di rifiuti e massimizzarne il recupero, il riutilizzo e il riciclo per la creazione di nuove supply chains”.
Le misure promosse dal Ministero si mostrano in piena coerenza con questa posizione e si concretizzano in due macro investimenti, per un totale di 2,6 miliardi di euro:
- Investimento 1.1: potendo contare su 1,5 miliardi di euro, punta a supportare la raccolta differenziata, gli impianti di trattamento e riciclo e le soluzioni innovative per frazioni di rifiuto critiche. Tra i progetti finanziabili l'acquisto di cassonetti intelligenti, i software gestionali, gli impianti di compostaggio e digestione anaerobica con produzione di biometano da rifiuti organici e strutture automatizzate di selezione degli imballaggi.
- Investimento 1.2: con una copertura di 600 milioni, questo investimento mira a sostenere i cosiddetti “progetti faro” di economia circolare delle imprese del riciclo, finalizzati al rafforzamento e all’implementazione delle filiere industriali strategiche, per ovviare alla scarsità di materie prime.
Oltre a ciò, vengono destinati 500 milioni di euro ai sistemi di monitoraggio e previsione di incendi e in materia di rifiuti. Quest’ultima misura è finalizzata a dotare l’Italia di strumenti tecnologicamente avanzati, pensati per la difesa del territorio e delle infrastrutture, prevenendo e contrastando azioni ed eventi come il conferimento illecito di rifiuti, gli incendi, e ottimizzando al contempo la gestione delle emergenze.
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