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Trento è al primo posto tra le province italiane per start up innovative. Tutti i dati sull’innovazione sostenibile del Trentino mostrati al Forum IFIB.
Il Trentino Alto Adige è una delle regioni italiane con una vocazione “green” più spiccata. In alcuni contesti, questo territorio fa addirittura da capolista. Trento è la prima provincia italiana per numero di startup innovative. Sul territorio vengono spesi oltre 300 milioni di euro di investimenti annui in ricerca e sviluppo, con una presenza di 4.300 addetti specializzati in R&S. Non solo: l’università di Trento è prima in Italia tra i medi atenei e con elevati livelli di internazionalizzazione e sono presenti 12 centri di ricerca pubblici e 20 istituti di ricerca nazionali e internazionali. In virtù di questi numeri, il Trentino Alto Adige si è presentato a IFIB 2021, Forum internazionale sulla biotecnologia industriale e la bioeconomia, tenutosi al Muse da giovedì 30 settembre a venerdì 1 ottobre 2021.
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Sostenibilità e basso impatto ambientale: i numeri del Trentino
Quello del Trentino Alto Adige è un territorio che, da sempre, ha mostrato un impegno costante nella ricerca della sostenibilità. Alcuni dati lo dimostrano: la produzione di energia da fonti rinnovabili si attesta sui 88 GWh prodotti contro i 17,7 della media europea. L’edilizia sostenibile e in legno genera un indotto superiore al miliardo di euro per le imprese e il dato è ancora in crescita. Ottime performance anche in campo agroalimentare: sul territorio sono presenti più di 16.500 aziende agricole che si ispirano ai principi di innovazione sostenibile. Senza dimenticare che il Trentino si trova nel cuore delle Dolomiti, Patrimonio mondiale dell’umanità Unesco. L’intera filiera dell’ospitalità genera un forte indotto economico per questa regione, che attira 6,2 milioni di turisti l’anno, di cui oltre un terzo stranieri. Durante Ifib, che ha visto anche la presenza dell’Assessore allo sviluppo economico, ricerca e lavoro della Provincia autonoma di Trento, è stata ribadita la necessità di salvaguardare la bellezza degli ecosistemi, un vero patrimonio di biodiversità, che può e deve conciliarsi con uno sviluppo industriale sostenibile. Lo sviluppo industriale genera benessere diffuso per la ricchezza del territorio, così come per l’occupazione: il settore dell’innovazione e dell’alta formazione vanta in Trentino 16,9 addetti/e ogni 1.000 occupati/e, contro una media italiana di 11,2 ed europea di 12,6. Durante il Forum è intervenuto anche il dirigente all’internazionalizzazione e alle relazioni economiche Raffaele Farella. In apertura anche il saluto in videoconferenza della sottosegretaria al ministero italiano della transizione ecologica.
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