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Con l’aumento dell’uso dei prodotti elettronici si pone anche il problema del loro smaltimento. Il consorzio Erion stila una raccolta di 64 proposte per migliorarne la raccolta.
In ogni momento della nostra vita utilizziamo oggetti elettronici, ma strumenti come il computer, l’asciugacapelli, la stampante, al loro interno contengono anche composti chimici che, se non smaltiti correttamente, possono essere nocivi sia per noi stessi che per l’ambiente. L’importanza del corretto smaltimento delle apparecchiature elettroniche è un problema che sta molto a cuore alla Commissione europea, che nel Nuovo piano d’azione per l’economia circolare ha indicato queste apparecchiature come “una delle principali catene del valore che richiedono con urgenza azioni esaustive e coordinate.” Rispetto ai target dell'Unione Europea sulla raccolta dei RAEE, l'Italia è in ritardo e questo rende evidente l'urgenza di intervento sulla filiera. Nel 2020, infatti, sono state recuperate il 40% delle apparecchiature elettroniche immesse sul mercato nell’anno, mentre l’Unione Europea punta ad un recupero e riciclaggio delle apparecchiature pari al 65%. Nonostante siano state raccolte e gestite oltre 300mila tonnellate di rifiuti elettrici ed elettronici, bisogna fare di più.
Ecco perché Erion, il più importante sistema italiano di Responsabilità Estesa del Produttore per la gestione dei rifiuti associati ai prodotti elettronici e la valorizzazione delle materie prime che li compongono, ha lanciato il Libro bianco sui RAEE, una raccolta di 64 proposte formulate da diversi stakeholder rappresentativi dei differenti segmenti della filiera. Un vero e proprio appello alle istituzioni affinché i RAEE non siano più un problema ma un'opportunità, come evidenzia il presidente di Erion Andrea Fluttero: "Il libro bianco è un catalogo delle idee e delle proposte che i diversi stakeholder che abbiamo intervistato in questi mesi hanno voluto mettere sul tavolo in modo ordinato per consentire al decisore politico di valutarle in maniera organica e fare delle scelte che possano consentirci di migliorare ulteriormente le performance in questo settore".
Oltre a interventi per garantire una maggiore sensibilizzazione della popolazione, introdurre nuove forme di raccolta, rafforzare l’intercettazione dei flussi illegali paralleli, il progetto di Erion prevede anche la nascita di mille nuovi punti di raccolta RAEE, soprattutto nelle regioni del centro e del sud; 100 Centri di "ri-fabbricazione" in grado di preparare per il riutilizzo quasi un milione di apparecchiature ogni anno; 5 impianti per il recupero di materie prime che attualmente vengono importate dall’estero per la fabbricazione dei prodotti, tra cui metalli e terre rare. Questo progetto, oltre a comportare un notevole taglio delle emissioni di CO₂ in atmosfera, porterebbe quindi anche un importante indotto economico e la creazione di migliaia di posti di lavoro.
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Cariche & Poltrone #59
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