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Il 13 agosto scorso la Commissione europea ha erogato all’Italia la prima tranche di finanziamenti da 24,9 miliardi di Euro, pari al 13% delle risorse di cui il nostro Paese beneficerà. L’ammontare complessivo delle risorse spettanti all’Italia fino al 2026 è di circa 191,5 miliardi di euro.
Il 13 agosto scorso la Commissione europea ha erogato all’Italia la prima tranche di finanziamenti da 24,9 miliardi di Euro, pari al 13% delle risorse di cui il nostro Paese beneficerà. L’ammontare complessivo delle risorse di cui beneficerà l’Italia fino al 2026 è di circa 191,5 miliardi di euro.
Dei 24,9 miliardi di Euro iniziali circa 15 miliardi dovranno essere spesi necessariamente entro la fine del 2021.
I progetti del PNRR che dovranno essere finanziati entro la fine dell’anno sono in totale 106 e coinvolgono tutte le 6 missioni.
I progetti verdi finanziati con il PNRR
Per quanto riguarda la Missione 2 “Rivoluzione verde e transizione ecologica”, a cui sono destinati complessivamente 59,46 miliardi di Euro, in particolare gli investimenti che godranno degli incentivi messi a disposizione dell’Unione interesseranno tra l’altro:
- la realizzazione di nuovi impianti di gestione rifiuti e l’ammodernamento degli esistenti,
- l’implementazione di Progetti faro altamente innovativi in materia di rifiuti,
- lo sviluppo di un sistema di logistica sostenibile per i seguenti settori: agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo,
- la creazione di Parchi agrisolari,
- l’innovazione e la meccanizzazione nel settore agricolo e alimentare,
- la creazione di Isole verdi e Green Communities,
- la diffusione di una cultura su temi e sfide ambientali,
- la creazione di stazioni di ricarica di idrogeno sia per il trasporto stradale che ferroviario,
- l’investimento in ricerca e sviluppo dell’idrogeno,
- il rafforzamento della mobilità soft (ciclovie) e il rinnovo del trasporto,
- l’efficientamento degli uffici giudiziari;
- l’adozione di misure per la gestione del rischio di alluvione e per la riduzione del dissesto idrogeologico,
- la digitalizzazione dei parchi nazionali e delle aree marine protette,
- la riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione dell’acqua, compresa la digitalizzazione e il monitoraggio delle stesse.
L’autorità preposta alla rendicontazione dei progetti del PNRR: il ruolo del MEF
Il compito di monitorare non solo la gestione delle risorse ma anche lo sviluppo dei progetti stessi spetta al Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) che avrà anche il ruolo di interlocutore ufficiale con la Commissione europea. Il MEF dovrà inoltre presentare la richiesta di pagamento all’organo presieduto da Ursula Von der Leyen e verificare la coerenza dei dati rendicontati dalle singole Amministrazioni locali, organi a cui sarà affidata la gestione dei progetti. Il Ministero dovrà infine fornire periodica rendicontazione degli esiti delle verifiche effettuate alla Cabina di Regia, l’unità preposta dal Governo al fine di coordinare tutte le attività di attuazione del PNRR.
La creazione di un sistema informatico di monitoraggio ad hoc per il PNRR
L’attività di monitoraggio svolta dal MEF sarà inoltre supportata da un apposito sistema informatico sviluppato dalla stessa autorità ministeriale e sarà “unitario”, ossia rileverà anche i dati relativi all’attuazione degli interventi finanziati con il Fondo complementare al PNRR, nonché i dati dei programmi finanziati dai fondi strutturali e di investimento europei 2021/2027 e dal Fondo di sviluppo e coesione nazionale.
Al sistema informatico di monitoraggio avranno unicamente accesso gli utenti delle Istituzioni nazionali coinvolte, la Commissione Europea, l'OLAF (European Anti-Fraud Office, l’Ufficio europeo per la lotta antifrode), la Corte dei conti e, se del caso, l'EPPO (European Public Prosecutor's Office, la Procura europea).
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