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Fino a qualche anno fa era solo un’ipotesi remota, ma oggi gli scienziati della King Abdullah University of Science and Technology (KAUST) dimostrano che estrarre il litio dal mare non solo è possibile, è anche economicamente conveniente.
Con il grande successo delle auto elettriche, su cui l’intero settore dell’automotive sta puntando in tutto il mondo e che sta registrando una rapidissima crescita (tant’è che sempre più case automobilistiche si stanno convertendo all’elettrico), il litio per le batterie diventa un materiale molto richiesto. Per risolvere il problema della sua reperibilità, sono in corso molti studi che hanno l’obiettivo di scoprire come ottenerlo in modo ecologico e conveniente.
È risaputo che il mare contiene una quantità di litio enorme: 5.000 volte più grande di quella reperibile sulla terra ferma. Anche se la concentrazione di questo materiale nel mare è pari solo a 0,2 parti per milione, le dimensioni dei mari e degli oceani del nostro Pianeta lasciano intuire che, se estratto nel modo corretto, il litio sia altamente disponibile.
Lo conferma uno studio condotto dalla KAUST - King Abdullah University of Science and Technology di Thuwal, Arabia Saudita -, pubblicato sulla rivista Energy & Environmental Science sotto il titolo di "Continuous Electrical Pumping Membrane Process for Seawater Lithium Mining", ha illustrato un approccio fattibile e conveniente per assicurare la fornitura di litio necessario a garantire l’energia elettrica nel futuro.
Gli scienziati della KAUST hanno elaborato un sistema per ottenere il litio dall’acqua del mare, sperimentandolo nel Mar Rosso. Per estrarlo, infatti, hanno utilizzato una cella elettrochimica che contiene una membrana ceramica, realizzata in LLTO, dotata di fori abbastanza larghi da far passare il litio ma abbastanza stretti da non lasciar filtrare ioni metallici di dimensioni maggiori, come quelli di potassio, magnesio e sodio, presenti nel mare, che potrebbero rendere il litio meno puro.
Questo sistema, oltre a permettere di ottenere litio con un alto livello di purezza, rende economicamente conveniente il processo perché ottiene, come prodotti di scarto, idrogeno e cloro, oltre ad acqua parzialmente desalinizzata. Secondo gli studiosi, grazie a questo metodo è possibile ottenere 1 kg di litio al costo di 5 dollari circa per l’energia elettrica che serve ad alimentare il processo stesso di estrazione. La prossima sfida sarà quella di ottimizzare i costi di produzione della membrana stessa che potrà, così, essere prodotta su larga scala, consentendo di estrarre sempre più litio a costi sempre più convenienti.
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