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Dall’idea di un’azienda olandese è nata “Bubble Barrier”, una “barriera di bolle” che può aiutare ad intrappolare i rifiuti che finirebbero negli oceani
L’inquinamento degli oceani è uno dei più grandi problemi ambientali da fronteggiare: si stima che finiscano nelle acque marine dai 4,8 ai 12,7 milioni di tonnellate di rifiuti plastici. All’interno delle acque sono presenti anche le microplastiche, generate ad esempio dalla disintegrazione dei rifiuti plastici e dal lavaggio dei tessuti sintetici. Il materiale plastico interferisce con l’ecosistema marino, con un impatto negativo sulla flora e sulla fauna.
Una delle soluzioni all’inquinamento degli oceani potrebbe essere la “Bubble Barrier”, una barriera in grado di intrappolare l’86% dei rifiuti che altrimenti finirebbe negli oceani. Questa “barriera di bolle” è composta da un compressore d’aria che dirige l’aria attraverso un tubo perforato che corre diagonalmente sul fondo del mare, attivando un flusso di bolle che “cattura” i rifiuti e li dirige verso un sistema di raccolta.
L’esperimento ad Amsterdam
La Bubble Barrier è stata installata per la prima volta nel 2019, ad Amsterdam, sul lato del canale Westerdok dove i rifiuti plastici possono essere recuperati. Stando all’esito dei test, la barriera può convogliare nei punti di raccolta rifiuti oltre l'80% dei relitti. “Più di due terzi della plastica negli oceani proviene da fiumi e canali, quindi se devi fermarla, perché non farlo nei fiumi?” ha dichiarato Philip Ehrhorn, co-inventore della tecnologia.
Marieke van Doorninck, Assessore alla sostenibilità per il consiglio di Amsterdam, confida nel successo dell’iniziativa. "I canali di Amsterdam hanno un fascino enorme", ha detto al Guardian. “Ma quando li guardi, non pensi alle bottiglie di plastica e ai sacchetti nell'acqua. La Bubble Barrier significherà che meno plastica raggiungerà l'oceano ed è un passo verso una migliore regolazione del nostro ecosistema, a beneficio dell'uomo, degli animali e dell'ambiente”.
Come funziona la barriera
La barriera a bolle ha un funzionamento estremamente semplice. Si tratta di un lungo tubo perforato che si sviluppa in diagonale per 60 metri sul fondo del canale. L'aria compressa viene pompata attraverso il tubo e risale verso l'alto, convogliando tutti i rifiuti in un punto di raccolta. Secondo le rilevazioni della start-up olandese che ha progettato il sistema, la barriera non interferisce con il passaggio delle barche e non danneggia la fauna dei fiumi.
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