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Il 22 giugno 2021 potrà essere considerata una data storica per il processo di rinascita post pandemia da Covid 19 del nostro Paese.
Il 22 giugno la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha comunicato al Presidente del Consiglio Mario Draghi l’esito positivo dell’esame da parte della Commissione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza italiano, inviato lo scorso 30 aprile dal Governo.
Al fine di sottolineare la solennità del momento contribuisce anche la scelta del luogo in cui si è tenuto l’evento e la relativa conferenza stampa: gli studi cinematografici di Cinecittà di Via Tuscolana 1055, considerati il simbolo della tradizione cinematografica italiana soprattutto del secondo dopoguerra, periodo in cui la voglia di rinascita del popolo italiano trovava la massima espressione tramite capolavori del cinema realizzati da maestri quali Luchino Visconti e Federico Fellini.
Gli asset strategici: la transizione verde e la transizione digitale dell’Italia
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza italiano ha identificato tra gli asset strategici la transizione verde e la transizione digitale. In particolare, il 37% delle risorse dovrà supportare il processo di transizione ecologica del Paese. Il plafond delle risorse sarà così distribuito:
- 32,1 miliardi di Euro saranno destinati alla mobilità sostenibile per la realizzazione di alcuni progetti quali il potenziamento del trasporto locale sostenibile attraverso l'estensione dei percorsi ciclabili e delle linee di metro, tram e bus a zero emissioni, la realizzazione di punti di ricarica per auto elettriche e di stazioni di rifornimento a idrogeno per il trasporto stradale e ferroviario;
- 12,1 miliardi di Euro per l’efficienza energetica degli edifici residenziali;
- 11,2 miliardi di Euro dedicati all’ economia circolare e alle energie rinnovabili.
Secondo quanto riportato dalla valutazione della Commissione, nessuna delle misure incluse nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza italiano arreca danni significativi all'ambiente, rispettando dunque sia i requisiti fissati dal Regolamento sul Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza e dal principio “do no significant harm”.
Per quanto concerne, invece, il processo di transizione digitale l’Italia dovrà destinare il 25% dei finanziamenti europei nello sviluppo e nella implementazione di nuove tecnologie. Tra le riforme e le azioni che il nostro Paese dovrà attuare nel settore digitale nei prossimi 5 anni rientrano:
- lo sviluppo delle reti a banda ultra-larga e 5G per un ammontare complessivo pari a 6,7 miliardi di Euro;
- la digitalizzazione delle imprese a cui saranno riservati 13,4 miliardi di Euro;
- la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione che comporterà lo stanziamento di 6 miliardi di Euro.
I prossimi step
“Una volta approvato dal Consiglio nelle prossime quattro settimane, saremo pronti a erogare i primi fondi. E' l'inizio di un'attuazione che sarà dura, dovremo lavorare in modo duro e la Commissione sarà accanto a voi passo dopo passo. Un'Italia più forte rende l'Europa più forte” commenta la Presidente della Commissione Ursula von der Leyen. Occorrerà dunque attendere l’approvazione del Consiglio europeo delle prossime quattro settimane per l’erogazione dei 191,5 miliardi di Euro provenienti dal NextGenerationEU di cui 68,9 miliardi di Euro in sovvenzioni e 122,6 miliardi di Euro in prestiti.
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