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Intervista ad Angelo Radici, Presidente di RadiciGroup.
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RadiciGroup dal 2004 pubblica il proprio bilancio di sostenibilità, molto tempo prima quindi che la norma entrasse in vigore. Come mai è stata avvertita questa esigenza sebbene all’epoca non vi fosse, appunto, alcun obbligo di legge?
Il percorso di attenzione all’ambiente, alle risorse, alla filiera e alle persone ha radici lontane: si può dire che da sempre è nel DNA del Gruppo e dei suoi fondatori Pietro e Gianni Radici (rispettivamente mio nonno e mio padre). Col tempo ci siamo sempre più strutturati, siamo partiti con l’adesione volontaria ai sistemi di gestione ISO (è del 1993 la nostra prima Certificazione e oggi tutti i nostri principali siti ne hanno almeno una) e dal 2004 pubblichiamo annualmente quello che oggi si chiama Bilancio di Sostenibilità, uno strumento di rendicontazione trasparente di tutte le nostre attività produttive redatto secondo i GRI Standard e asseverato da un ente terzo. Siamo convinti che per essere sostenibili bisogna misurarsi per verificare l’efficacia del percorso che si sta facendo e sicuramente il bilancio di sostenibilità è uno strumento per condividere i nostri risultati internamente a RadiciGroup e con tutti gli stakeholder.
Sappiamo che recentemente è stata formulata a livello europeo una proposta di direttiva che intende ampliare e uniformare la rendicontazione non finanziaria e siamo molto contenti che la trasparenza sia un principio sempre più diffuso e, per noi, una leva di competitività sempre più importante. Pensiamo infatti che solo tramite la misurazione possiamo porci obiettivi e raggiungere traguardi ambiziosi, nella logica del miglioramento continuo, investendo in ricerca e innovazione per la sostenibilità di tutti i nostri business.
Risale a pochissime settimane fa la notizia di un vostro nuovo prodotto del settore tessile sportivo in ottica completamente green: una calza realizzata con il Renycle, un materiale molto particolare prodotto dal riciclo del nylon 6. Da cosa è nata questa idea e come avviene il processo di trasformazione del materiale lavorato?
Il Gruppo parte dalla convinzione che quando si parla di sostenibilità e di economia circolare sia importante coinvolgere tutti gli attori della filiera. Da qui nasce la collaborazione con Macron: un’iniziativa basata su una tecnologia tutta italiana e frutto di una filiera a chilometri zero, misurata e tracciabile, promossa da due aziende fortemente innovative, che hanno fatto della circolarità il proprio modello di business e accomunate da una grande passione per lo sport.
Noi abbiamo messo a disposizione il nostro filato riciclato proveniente dal recupero del nylon 6, il cui processo di produzione consente di ridurre le emissioni di CO2 di quasi il 90% e di risparmiare oltre l’87% di energia e il 90% di acqua rispetto a un processo di produzione standard. Macron lo utilizza nell’ambito del suo progetto “Macron 4 the planet” per realizzare la prima calza sportiva in Italia realizzata industrialmente con filato in Nylon 6 da recupero meccanico, performante non solo dal punto di vista tecnico, ma anche ambientale. In questo modo, i due Gruppi si candidano per essere protagonisti del cambiamento, promuovendo un modello di business sostenibile che sia capace di creare filiere tracciabili, virtuose e competitive, con benefici per tutti gli stakeholder.
Le crisi economiche, politiche e sociali degli ultimi anni contestualmente alla pandemia da Covid 19 hanno dimostrato che è necessario cambiare modus operandi in più settori, primo fra tutti in quello dell’impresa in cui la capacità di reinventarsi e di disporre di infinite dosi di determinazione, energia e denaro sono fattori necessari per sopravvivere. In un’epoca di profonda incertezza storica, quale quella attuale, crede che le politiche programmatiche del Governo siano sufficienti per supportare gli imprenditori non solo nel quotidiano ma anche nella trasformazione dei processi produttivi in ottica sostenibile?
In generale, durante l’emergenza pandemica abbiamo capito fino in fondo l’importanza di fare squadra ed essere coesi per tutelare la sicurezza e la salute delle persone, che sono per noi il bene più importante. Abbiamo sperimentato una grande solidarietà, flessibilità, determinazione nel non arrendersi, capacità di reagire e desiderio di mettersi in gioco in ruoli nuovi su progetti diversi, dimostrando grandi competenze. Continuare a lavorare in questa modalità anche nel business in futuro è una delle chiavi per ripartire. Auspichiamo inoltre che si comprenda sempre più quanto alcune filiere siano indispensabili a livello nazionale.
Per far ripartire l’economia del territorio, ma in generale quella di tutto il Paese, infatti, c’è bisogno del contributo di tutti, ottimizzando competenze e opportunità e come RadiciGroup rinnoviamo l'impegno per continuare a fare la nostra parte, collaborando con i principali stakeholder locali e nazionali. Il Recovery Fund e il nostro Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza sono incoraggianti in tal senso e vanno nella direzione di cogliere le opportunità offerte dalla transizione verde e dalla transizione digitale che, frequentemente, sono strettamente interconnesse. Gli imprenditori sono disposti a investire ma c’è bisogno anche del supporto della politica per filiere di prima necessità made in Europe, trasparenti e tracciabili sulle quali il consumatore, sempre più sensibile ai temi della sostenibilità, può fare affidamento.
Angelo RadiciAngelo Radici, figlio del Cav. del Lavoro dott. Gianni Radici, ricopre oggi la carica di Presidente di RadiciGroup, una tra le realtà chimiche italiane più attive a livello internazionale le cui attività, strutturate a livello globale, si diversificano e si focalizzano nei settori della chimica, dei tecnopolimeri, delle fibre sintetiche e dei non tessuti. Fa parte del Consiglio di Amministrazione di Itema, realtà attiva nel settore meccanotessile, ed è Presidente di GeoEnergie SpA, azienda che opera nel settore energetico. Dopo una formazione di tipo economico, Angelo Radici entra in azienda negli anni settanta, affiancando il padre nelle attività di gestione di Tessiture Pietro Radici che, negli anni, cresce rapidamente e diversifica la propria produzione, trasformandosi da azienda tessile tradizionale a Gruppo internazionale integrato nella filiera del nylon. Nel 2002 viene nominato Presidente ed Amministratore Delegato di Radici Partecipazioni SpA, Holding del Gruppo che controlla tutte le aziende operative e commerciali attive nei business della Chimica, dei Tecnopolimeri e delle Fibre sintetiche, con sedi in Italia e nel resto d’Europa, Stati Uniti, Sud America e Asia.A seguito della scomparsa del padre Gianni (ottobre 2005), Angelo Radici è diventato il punto di riferimento all’interno sia della famiglia, sia dell’azienda: seguendo l’esempio e gli insegnamenti dei genitori Gianni e Luciana, insieme ai fratelli ha preso le redini del Gruppo e con determinazione, impegno e spirito di servizio ogni giorno affronta le sfide dei mercati globali, rimanendo fortemente attaccato alle origini e al territorio bergamasco.
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