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Il 17 maggio la Commissione europea ha definito un dettagliato programma in materia di economia blu, quel segmento economico-finanziario in cui operano circa 4,5 milioni di cittadini europei e che ha generato circa 650 miliardi di Euro soltanto nel 2018.
Tutti i settori dell’economia blu, dalla pesca al turismo, dal trasporto alle costruzioni navali, dai porti alle infrastrutture costiere, dovranno attuare delle politiche innovative in modo da contribuire al processo di transizione ecologica che vede l’Europa fortemente impegnata nella lotta ai cambiamenti climatici.
Il trasporto marittimo e l’emissione di CO2
In base ad alcuni studi il trasporto marittimo produce 940 milioni di tonnellate di CO2 all’anno. Ogni anno in Europa si registrano circa 60.000 decessi per emissioni prodotte dal trasporto marittimo, dato che pesa sulla sanità pubblica per circa 58 miliardi di Euro. Il Parlamento europeo il 2 marzo 2021 ha proposto alla Commissione europea una risoluzione sulle misure tecniche e operative per un trasporto marittimo più efficiente e più pulito. Nel documento l’Europarlamento chiede alla Commissione tra l’altro di elaborare una strategia per i porti a emissioni zero e di istituire una zona di controllo delle emissioni di ossidi di zolfo (SECA) che coinvolga i Paesi del Mediterraneo.
Con l’occasione viene rimarcata inoltre l’esigenza di integrare la digitalizzazione nel sistema marittimo. Lo scambio di dati sempre più aggiornati e verificati può essere utile per l’automazione di porti e navi. Digitalizzare le infrastrutture portuali comporterebbe non solo benefici a livello ambientale ma anche sotto un profilo prettamente organizzativo: si assisterebbe per esempio ad una riduzione dei tempi di attesa delle navi nei porti e contestualmente ad un miglioramento anche dell’efficienza operativa delle stesse. L’Europarlamento chiede infine alla Commissione europea di adoperarsi in merito all’introduzione di misure, anche sotto un profilo economico, che consentano ai cantieri navali europei di adottare delle pratiche di smaltimento sostenibile delle navi.
Cosa prevede il programma del 17 maggio
La Commissione europea nella comunicazione del 17 maggio, oltre ad avere ribadito il proprio ruolo di Istituzione guida in materia di adozione di politiche programmatiche green, ha elencato una serie di iniziative per cui l’economia blu dovrà fornire adeguato supporto. L’economia blu dovrà:
- Conseguire gli obiettivi della neutralità climatica contribuendo allo sviluppo delle energie rinnovabili offshore, al processo di decarbonizzazione del trasporto marittimo e alla trasformazione dei porti in poli energetici;
- Sviluppare infrastrutture verdi nelle zone costiere e proteggere i litorali così da preservare la biodiversità;
- Attuare una produzione alimentare sostenibile che interessi anche la commercializzazione dei prodotti.
Come avverrà il finanziamento dell’economia blu
Le risorse destinate all’economia blu proverranno prevalentemente dalla Commissione europea e dal Gruppo Banca europea per gli investimenti, gruppo costituito dalla Banca europea per gli investimenti (BEI) e dal Fondo europeo per gli investimenti (FEI). Al finanziamento degli investimenti del settore contribuiranno inoltre la piattaforma “BlueInvest” e il nuovo fondo “BlueInvest” oltre le risorse stanziate dai PNRR elaborati dai singoli stati membri.
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