Un cambio di passo nelle realtà con più di 100 dipendenti: l’istituzione del Mobility Manager
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Un cambio di passo nelle realtà con più di 100 dipendenti: l’istituzione del Mobility Manager

Qualche giorno fa il Professor Enrico Giovannini, Ministro dei Trasporti e della Mobilità Sostenibili, unitamente al Professor Roberto Cingolani, Ministro della Transizione ecologica, hanno firmato il decreto attuativo in merito all’istituzione del Mobility Manager, una figura che dovrebbe entrare ben presto nell’assetto organizzativo di molte realtà pubbliche e aziendali.

L’origine del Mobility Manager

La creazione della figura del Mobility Manager in realtà risale al Decreto interministeriale 27 marzo 1998Mobilità sostenibile nelle aree urbane” voluto dall’allora Ministro dell’Ambiente, Edoardo Ronchi e da cui attinge il nome, il "Decreto Ronchi.” Il Decreto Ronchi difatti prevedeva che gli enti pubblici con singole unità locali con più di 300 dipendenti e le imprese con oltre 800 dipendenti ubicate nei Comuni indicati nell’Allegato III del decreto del Ministro dell’Ambiente del 25 novembre 1994 e in tutti gli altri Comuni compresi nelle zone a rischio inquinamento atmosferico nominassero un Mobility Manager. In particolare, nell’Allegato III del decreto del 25 novembre 1994 tra le aree urbane maggiormente interessate dalle misure di restrizione rientravano città quali Torino, Genova, Brescia, Milano, Padova, Trieste. In questa sede giova ulteriormente precisare che anche per la scuola era stata prevista la figura del Mobility Manager.

La Legge 221/2015 recante “Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell'uso eccessivo di risorse naturali” stabiliva che fosse introdotto un Mobility Manager all’interno degli istituti scolastici. L’articolo 5 della norma su citata (Disposizioni per incentivare la mobilità sostenibile) recitava che tra i compiti del Mobility Manager rientrassero “mantenere i collegamenti con le strutture comunali e le aziende di trasporto; coordinarsi con gli altri istituti scolastici presenti nel medesimo comune, favorire l'utilizzo della bicicletta e di servizi di noleggio di veicoli elettrici o a basso impatto ambientale”. Il comma 1 dell’articolo 5 prevedeva inoltre che fossero stanziati 35 milioni di euro per il finanziamento del Programma sperimentale nazionale di mobilità sostenibile casa-scuola e casa-lavoro in aree con più di 100.000 abitanti.

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Quali sono le realtà per cui è prevista la nomina del Mobility Manager?

La norma attuale prevede che la figura del Mobility Manager sia istituita presso le imprese e le pubbliche amministrazioni con singole unità locali che abbiano più di 100 dipendenti e che siano situate in un Capoluogo di Regione, in una Città metropolitana o in un Comune con popolazione superiore a 50.000 abitanti.

Quali sono le funzioni del Mobility Manager?

Le aziende e le pubbliche amministrazioni saranno tenute ad adottare entro il 31 dicembre di ogni anno un piano degli spostamenti dei propri dipendenti. Il Mobility Manager dovrà dunque:

  • redigere il piano degli spostamenti del personale dipendente;
  • promuovere l’adozione di una cultura della mobilità in ottica sostenibile;
  • contribuire a decongestionare il traffico soprattutto nelle aree metropolitane più critiche.

Per quanto riguarda la presenza del Mobility Manager all’interno delle pubbliche amministrazioni, il decreto prevede che tale figura sarà scelta tra il personale già in ruolo e non comporterà nuovi o maggiori incarichi a carico della finanza pubblica.

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