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Nei #SustainableTalks di oggi parleremo di BIM, tecnologia e sostenibilità ambientale con Mauro Savoldelli, Consigliere Delegato e Direttore Generale di CEAS.
#SustainableTalks è una rubrica che nasce dalla consapevolezza dell’editore e della redazione di come sia necessario metabolizzare i cambiamenti che l’emergenza sanitaria ha comportato in termini di comunicazione, identificando nella sostenibilità un driver positivo di ripartenza e crescita personale e professionale. La rubrica continuerà anche nel 2021, sotto forma di interviste realizzate ad esperti di settore e referenti aziendali, con l'obiettivo di scoprire e comprendere quali siano le esigenze attuali in tema di sostenibilità, come vengano soddisfatte, e come vengano rendicontate. Certi che un’esperienza condivisa possa favorire una ripartenza efficace ed efficiente. La rubrica realizzata su base settimanale, pubblicata nella giornata del giovedì, si basa sulla realizzazione di interviste condotte dalla redazione in modo autonomo o a fronte di specifiche richieste. Per informazioni scrivete a redazione@nonsoloambiente.it
Maria Grazia Persico
A seguito dell'intervista condotta due settimane fa a Francesco Farinetti – amministratore delegato di Green Pea, diamo oggi parola a chi ha contribuito a dare forma al progetto, nella persona di Mauro Savoldelli di CEAS.
CEAS, società milanese di ingegneria integrata, da 40 anni progetta opere adottando un approccio pragmatico e creativo al tempo stesso. CEAS ha contribuito a realizzare opere in molteplici ambiti: musei, real estate, retail, infrastrutture, industria. Oltre 1.100 progetti sviluppati nel terzo millennio e 114 commesse oggi attive, gestite da un team di oltre45professionisti che, combinando progettazione integrata e competenze specialistiche, assicurano alla Committenza un approccio completo e multidisciplinare, che valorizza il risultato finale.
In che modo la sostenibilità è entrata a far parte del vostro approccio? Qual è un vostro case study in tal senso?
Sicuramente Green Pea a Torino. CEAS ha iniziato a collaborare con Eataly dal 2012 quando ci hanno chiamato per la realizzazione del nuovo negozio nell’ex-teatro Smeraldo a Milano, poi nel 2015 siamo stati coinvolti in questo format. L’obiettivo che ci siamo posti in Green Pea è stato quello di trovare un equilibro tra efficienza e sostenibilità, adottando soluzioni che consentissero al tempo stesso di garantire grandi spazi adattabili a diverse esigenze e di ridurre le emissioni di carbonio per realizzare un progetto sostenibile: un edificio in cui i temi della sostenibilità incontrano la ricercatezza architettonica e i più alti standard tecnologici. Le molteplici sfide che ci siamo trovati di fronte in questo percorso e gli sforzi necessari a superarle sono oggi ripagate dall’eccellente risultato raggiunto, un edificio in armonia tra aria, terra e acqua in cui anche le strutture, principalmente in acciaio e in legno per le facciate, contribuiscono positivamente al bilancio del ciclo di vita dell’edificio, in un percorso che ha visto Green Pea tra i Committenti più attenti e sensibili alle tematiche ambientali.
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Quali materiali avete adottato per realizzare Green Pea e in che modo può essere considerato un Retail Park eco-sostenibile?
Ci siamo avvalsi dell’uso dell’acciaio, un materiale riciclabile al 100% che permette di mantenere le caratteristiche strutturali in ogni ciclo di vita. È leggero, efficiente e consente il suo riutilizzo per un numero infinito di volte. Le facciate, invece, sono state progettate con un sistema misto acciaio-legno, soluzione vincente insieme ai sistemi di prefabbricazione e preassemblaggio che hanno permesso una diminuzione dei tempi e dei costi di montaggio, riducendo in maniera significativa le lavorazioni in cantiere. Inoltre, abbiamo introdotto sin dalle prime fasi di progetto un approccio BIM portato avanti fino alle lavorazioni di officina e di cantiere permettendo un puntuale coordinamento delle varie discipline in ogni fase dei lavori di Green Pea. Con oltre 29.000 elementi il modello BIM strutturale ha fornito tutto ciò che era fondamentale per la realizzazione e non sono state necessarie modifiche in cantiere, gli interventi di aggiustamento in opera sono stati contenuti.
Quale è stato il ruolo di CEAS in questo progetto? E che ambizioni ha Green Pea?
CEAS ha avuto l’incarico di eseguire la progettazione strutturale preliminare, definitiva ed esecutiva, la progettazione geotecnica annessa, la direzione dei lavori delle strutture e il coordinamento della sicurezza. Anche per la progettazione architettonica degli studi ACC Naturale Architettura e Negozio Blu e impiantistica curata dallo studio Sapi, tutti di Torino, sono state adottate le più avanzate strategie ambientali per ricercare soluzioni rivolte all’efficienza energetica con l’uso di fonti di energia rinnovabile. È una struttura innovativa, rivoluzionaria che è stata progettata con l’intenzione di essere un Retail Park sostenibile, un’operazione che si pone come obiettivo il rispetto e la tutela dell’ambiente senza rinunciare alla bellezza e alla maestosità di una costruzione Made in Italy. L’ambizione che Oscar Farinetti ha riassunto in un incontro in cantiere è quella di rendere Green Pea: “Il negozio più bello ed ecologico del mondo”. L'obiettivo non è solo vendere ma anche stupire, educare, dimostrare che la sostenibilità è possibile e tangibile.
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Cariche&Poltrone #35
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