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Intervista a Sara Roversi, imprenditrice fondatrice del Future Food Institute, centro di ricerca e formazione.
Nonsoloambiente.it si pone da sempre come obiettivo quello di fornire un’informazione chiara e contestualizzata su primari argomenti di attualità che abbiano ricadute dirette o indirette sull'ambiente. La rubrica, realizzata su base settimanale e pubblicata nella giornata del martedì, si basa sulla realizzazione di interviste condotte dal direttore in modo autonomo o a fronte di valutazione di temi o iniziative particolari, corredati di dati. Per informazioni scrivete a: direzione@nonsoloambiente.it
La giornata mondiale dell’acqua ci ricorda quanto questa sia una risorsa, al tempo stesso, scarsa e preziosa, che troppo spesso sottovalutiamo eccedendo in sprechi e consumi mal gestiti. A suo avviso, e sulla base dei dati Ipsos da voi riportati, quali sarebbero i comportamenti virtuosi utili e funzionali ad avere una gestione maggiormente efficace ed efficiente?
I comportamenti virtuosi possono essere assunti nella vita di tutti i giorni. In media, in Italia ogni giorno si consumano 220 litri d’acqua a persona, contro i 165 litri della media europea. Quasi non ce ne accorgiamo, ma ogni giorno contribuiamo a un consumo d’acqua ben oltre le nostre reali necessità: uno spreco che parte dalle nostre attività quotidiane, come lasciare aperto il rubinetto mentre ci laviamo i denti o come quando sciacquiamo i piatti prima di metterli in lavastoviglie, come suggerisce Finish. Del resto, se da una parte consumiamo più acqua della media mondiale, dall’altra sprechiamo acqua nelle reti idriche obsolete (che distribuiscono oltre 8 miliardi di metri cubi ogni anno) ed in agricoltura, dove tecniche di precisione consentirebbero un uso efficiente di questa risorsa essenziale.
I comportamenti virtuosi spesso sono frutto di assunzioni di responsabilità da parte di Istituzioni ed Enti cui spetta l’attività di informazione e formazione sul corretto uso delle risorse. A suo avviso come dovrebbe essere strutturato un sistema educativo ed informativo capace di dare valore alla risorsa acqua e di regolamentarne un corretto utilizzo?
Oggi è necessario avvicinare i giovani alle sfide che il mondo odierno ci presenta. Per fare questo è necessario dotarsi di una metodologia di insegnamento nuova, che coinvolga le studentesse e gli studenti in processi di apprendimento interattivi e basati sulle sfide che concretamente il pianeta intero sta affrontando, compresa quella della gestione dell’acqua. E’ quello che si chiama “Challenge based learning”, che Future Food Institute e Finish applicano all’interno dei propri programmi formativi, implementati a livello universitario, con giovani liceali, dipendenti di grosse aziende agroalimentari, bambini, maestre e insegnanti. Il nostro obiettivo è infatti affrontare e comprendere la complessità, studiare e capire le interconnessioni tra tematiche vitali come gli ecosistemi naturali e le risorse scarse che li alimentano e che dobbiamo proteggere e rigenerare.
Tale approccio si svolge all’interno del quadro che le Nazioni Unite hanno già strutturato e che è compreso nell’Agenda 2030: i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile rappresentano infatti un quadro chiaro che tutti abbiamo la responsabilità di raggiungere per un futuro sostenibile e per garantire una vita sana e prospera alle generazioni future. Non possiamo più operare con un termine temporale di breve periodo, tendendo esclusivamente al profitto. Oggi tutti abbiamo la responsabilità di operare pensando ad un arco temporale di medio - lungo termine vocato alla prosperità e al benessere collettivo, nel contesto in cui siamo e con la crisi climatica che ci troviamo ad affrontare. Un approccio rigenerativo ed una mentalità circolare, capace di capire e applicare modelli di circular living è essenziale per costruire modelli di sviluppo rigenerativi, all’altezza delle sfide che stiamo affrontando.
“È essenziale acqua nelle nostre mani” è un’iniziativa di sensibilizzazione, frutto di una partnership tra attori che, per motivi di ordine diversi, hanno interesse a promuovere un utilizzo positivo della risorsa. Com’è nata l’iniziativa e che obiettivi si pone di breve, medio e lungo periodo?
Il Future Food Institute da anni si occupa di proteggere le biodiversità e valorizzare il patrimonio della Dieta Mediterranea. Nel 2020 è nato il progetto “Acqua nelle nostre mani” in collaborazione con Finish con il duplice obiettivo di sensibilizzare alla salvaguardia delle risorse idriche in campo agricolo e promuovere un utilizzo domestico più consapevole del nostro oro blu. L’anno scorso ci siamo focalizzati sulla risorsa idrica nel Comune di Pollica, la comunità che custodisce i valori della Dieta Mediterranea, un territorio dove il rischio siccità nelle stagioni più calde è molto alto. Attraverso uno specifico intervento sulle infrastrutture, a Pollica è stata riattivata la fonte d’irrigazione secondaria di Cannicchio permettendo alla comunità di tornare a disporre di una quantità d’acqua pari a 64 milioni di litri, di cui 32 per usi agricoli e potabili e altri 32 per mantenere la fonte sempre attiva e proteggere gli ecosistemi naturali in cui l’acqua riveste un ruolo fondamentale.
Quest’anno la nostra azione ci porterà in un’altra zona d’Italia, a forte rischio siccità. Insieme a Finish saremo impegnati in una vera e propria “Innovation Challenge” creata per selezionare la migliore tecnologia per efficientare il sistema di irrigazione e la salvaguardia dell’acqua di questo territorio, fortemente minacciato dalla crisi idrica. Inoltre, quest’anno, abbiamo realizzato un intenso programma dedicato ai più giovani. Con il progetto educativo “Cosmopolites” abbiamo parlato di ambiente e acqua come risorsa essenziale coinvolgendo 26.000 tra studenti e insegnanti del triennio delle scuole secondarie. Il percorso ci ha visto anche lavorare insieme ai ragazzi in un Hackathon per “Progettare il futuro" contribuendo con comportamenti virtuosi a ridurre l’impatto idrico domestico. Un’esperienza emozionante che ci ha fatto comprendere l’importanza di connettersi e lavorare fianco a fianco con la Generazione Z.
SARA ROVERSI
Sara Roversi è una imprenditrice ed è la fondatrice del Future Food Institute, centro di ricerca e formazione nato a Bologna con sedi oggi a San Francisco, Tokyo e Shanghai. Esperta di innovazione nella filiera agroalimentare e sostenibilità; è promotrice di progetti di innovazione sociale, cooperazione internazionale e programmi di alta formazione. Collabora con istituzioni governative, centri di ricerca e imprese del settore per sviluppare progetti relativi al futuro dell'alimentazione.
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