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La terza indagine della BEI sui cambiamenti climatici evidenzia le priorità e le principali responsabilità secondo gli italiani: ecco su quali fronti si pensa si debba condurre la battaglia.
Da cosa dipendono i risultati della lotta ai cambiamenti climatici? Mentre il 34% dei cinesi e il 34% degli statunitensi ripone la propria fiducia nell’innovazione tecnologica, questa percentuale scende al 29% nel caso degli europei. Il 39% dei cittadini del Vecchio Continente ritiene che la via più efficace risieda in un radicale cambiamento delle abitudini e degli stili di vita individuali.
Questa differente visione è emersa dall’indagine condotta dalla BEI, la Banca Europea per gli Investimenti, che si è tradotta nella terza edizione dell’Indagine sul Clima, condotta in partnership con la società di ricerca di mercato BVA. La percentuale delle persone che riconoscono nei comportamenti individuali la maggior fetta di responsabilità cresce ulteriormente se si guarda ai dati italiani, arrivando al 41%, contro un 25% che ritiene invece cruciali le innovazioni tecnologiche.
Perché affrancarsi dai combustibili fossili
Uno degli aspetti fondamentali della lotta ai cambiamenti climatici passa attraverso la transizione energetica e l’abbandono dei combustibili fossili. Su questo aspetto, gli italiani riconoscono un’urgenza che non dipende unicamente dalle necessità ambientali. Il 45% degli italiani afferma infatti che la principale ragione per accelerare questo percorso è legata al fatto che le riserve mondiali sono in via di esaurimento, oppure che ciò li renderebbe più indipendenti dagli altri Paesi.
Per il 29%, invece, la ragione principale va vista nella necessità di ridurre l’inquinamento, soprattutto nelle città. Il 23% afferma che il vantaggio principale derivante da un minor uso di combustibili fossili sta nel contributo che ciò può dare alla soluzione del problema dei cambiamenti climatici.
I principali ambiti di intervento
Ma su quali fronti, nello specifico, gli italiani ritengono importante intervenire? Dai dati emerge che il 54% delle persone è favorevole a migliorare i sistemi di riciclo, mentre il 52% è d’accordo col vietare l’uso di prodotti fortemente inquinanti (percentuale superiore rispetto alla media europea, attestata al 44%), mentre il 38% si è dichiarato favorevole a ridurre gli spostamenti tramite il telelavoro. Soltanto il 35% degli italiani, invece, ha mostrato sostegno alla proposta di cessare la fabbricazione di prodotti non sostenibili o non riparabili, contro il 48% della media europea. Su un aspetto concorda invece una grande percentuale di intervistati: l’83% afferma che le azioni per contrastare i cambiamenti climatici devono tenere conto delle diseguaglianze sociali e dei divari di reddito.
Il ruolo del singolo e della comunità
Se è vero che gli italiani ritengono di poter avere un ruolo fondamentale nella lotta ai cambiamenti climatici con i propri comportamenti quotidiani, è vero anche che richiedono un intervento in tal senso da parte delle Pubbliche Amministrazioni, al fine di renderlo possibile. Il 43% degli italiani (contro il 38% degli europei) individua nei trasporti una risorsa fondamentale. Per questo, si dichiara favorevole a una serie di interventi:
- sovvenzioni per le auto elettriche (49%)
- un maggior potenziamento dei trasporti pubblici (47%)
- forti tasse suoi veicoli altamente inquinanti (34%)
- divieto di circolazione dei mezzi altamente inquinanti nei centri città (37%).
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13 Aprile 2024Iscriviti alla nostra Newsletter!
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