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Nei #SustainableTalks di oggi parleremo di marketing etico e abitudini di consumo con Manuela Ilari, Chief Creative Officer di Ecopil.
#SustainableTalks è una rubrica che nasce dalla consapevolezza dell’editore e della redazione di come sia necessario metabolizzare i cambiamenti che l’emergenza sanitaria ha comportato in termini di comunicazione, identificando nella sostenibilità un driver positivo di ripartenza e crescita personale e professionale. La rubrica continuerà anche nel 2021, sotto forma di interviste realizzate ad esperti di settore e referenti aziendali, con l'obiettivo di scoprire e comprendere quali siano le esigenze attuali in tema di sostenibilità, come vengano soddisfatte, e come vengano rendicontate. Certi che un’esperienza condivisa possa favorire una ripartenza efficace ed efficiente. La rubrica realizzata su base settimanale, pubblicata nella giornata del giovedì, si basa sulla realizzazione di interviste condotte dalla redazione in modo autonomo o a fronte di specifiche richieste. Per informazioni scrivete a redazione@nonsoloambiente.it
Maria Grazia Persico
Da dove nasce la necessità di Ecopil di intraprendere un percorso di sostenibilità economica, ambientale e sociale?
Nasce in primis dalla sensibilità innata di alcuni collaboratori, tra cui me. Da pubblicitari ci rendiamo conto di alimentare una macchina che porta a una quantità esagerata di consumi e di sprechi, proprio da qui la necessità di dare sempre maggiore valore e supporto a tutte le aziende che hanno adottato, o che vogliono adottare, percorsi di sostenibilità ambientale e/o etica nei loro modelli di business e di comunicazione.
L’adozione di questo percorso che effetti ha generato in termini di comunicazione interna ed esterna?
Internamente siamo molto orgogliosi di essere riusciti ad avviare questa divisione. Siamo tutti collaboratori ancorati al presente ma con un occhio al futuro, nasce spontaneo per noi considerare l'impatto di quello che proponiamo ai nostri clienti. Esternamente il progetto è stato accolto in maniera molto positiva: tantissime aziende vogliono introdurre o avvicinarsi ad alcuni temi e noi ci offriamo come partner a cui potersi affidare per iniziare un percorso.
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Come misurate oggi i vostri risultati in termini di sostenibilità? Disponete di un sistema di reportistica interno?
La sostenibilità per Ecopil non è intesa solo in termini di riduzione dell'inquinamento, ma la interpretiamo in maniera molto più ampia abbracciando anche la componente etica e umana, il supporto alle risorse interne, la selezione dei fornitori che è sempre attenta a valutare le politiche aziendali (lavoro, materiali, spedizioni). In azienda abbiamo eliminato le bottiglie d'acqua, tutti i nostri dipendenti vengono dotati di una bottiglia in alluminio che possono riempire da alcuni punti di depurazione installati nei nostri uffici. Bollitori e bustine di tea sono a disposizione per tutti limitando così anche il consumo di bevande dai distributori, mentre non esiste quasi più il materiale cartaceo in ufficio, avendo virato tutto sull'elettronico. Queste piccole accortezze, moltiplicate per il numero dei dipendenti, ci risparmiano ogni giorno una notevole quantità di sprechi. Stiamo iniziando a valutare nuove modalità e metodologie per la reportistica e la misurazione degli obiettivi raggiunti in termini di qualità etica, ecologica e sostenibile, ci sono alcuni enti che certificano ma non ci sono strumenti già pronti come per il marketing classico.
Con stretto riferimento al settore merceologico in cui opera l’azienda, la sostenibilità viene identificata come driver di crescita o competizione?
Non ci piace vivere questo progetto con un'ottica competitiva, ci piace piuttosto considerarlo come una visione collaborativa. Spesso l'adozione di queste attenzioni non è la scelta più economica, ma siamo sicuri - anche stando a quello che dicono gli ultimi report e le statistiche - che il consumatore tenderà a premiare le aziende impegnate, quindi in quest'ottica ci impegniamo, al fianco dei nostri clienti, non solo per la salvaguardia del business, ma anche per essere pronti a un restyling delle abitudini di consumo. Le abitudini stanno cambiando, noi siamo semplicemente già pronti.
In che misura l’aderire e l’adottare un protocollo di sostenibilità in questo periodo potrà permettere alle imprese di proiettarsi meglio verso la ripresa post Covid-19?
Molte persone purtroppo in questo periodo hanno avuto modo di pensare, di riflettere e di documentarsi. Fare una pausa - seppur forzata - ha permesso a tutti di guardarsi intorno e di capire che indubbiamente questa non è la strada giusta. I consumi tenderanno inevitabilmente ad abbassarsi e saranno più ragionati e più consapevoli. Il consumatore tenderà a preferire acquisti meno "dannosi" ed "egoisti", favorendo il locale e le produzioni attente alle tematiche citate sopra, salvaguardando il sistema in cui egli stesso vive. Nel settore si definisce "marketing etico" l'insieme di quelle attività che dimostrano un business responsabile, ma questa volta crediamo fortemente che non debba essere una trovata pubblicitaria, la nostra audience è fatta di persone pensanti stanche di sentirsi raccontare delle favole.
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Cariche&Poltrone #31
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