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Nei #SustainableTalks di oggi parleremo di food delivery sostenibile e sostenibilità economica con Daniele Contini, Country Manager Italia di Just Eat.
#SustainableTalks è una rubrica che nasce dalla consapevolezza dell’editore e della redazione di come sia necessario metabolizzare i cambiamenti che l’emergenza sanitaria ha comportato in termini di comunicazione, identificando nella sostenibilità un driver positivo di ripartenza e crescita personale e professionale. La rubrica continuerà anche nel 2021, sotto forma di interviste realizzate ad esperti di settore e referenti aziendali, con l'obiettivo di scoprire e comprendere quali siano le esigenze attuali in tema di sostenibilità, come vengano soddisfatte, e come vengano rendicontate. Certi che un’esperienza condivisa possa favorire una ripartenza efficace ed efficiente. La rubrica realizzata su base settimanale, pubblicata nella giornata del giovedì, si basa sulla realizzazione di interviste condotte dalla redazione in modo autonomo o a fronte di specifiche richieste. Per informazioni scrivete a redazione@nonsoloambiente.it
Maria Grazia Persico
Da dove nasce la necessità di Just Eat di intraprendere un percorso di sostenibilità economica, ambientale e sociale?
Come leader nel settore del food delivery crediamo che sia importante sensibilizzare sulle tematiche della sostenibilità e noi per primi agiamo per dare l’esempio e per promuovere una cultura del cambiamento che renda il settore virtuoso. Sentiamo questa responsabilità anche perché il digital food delivery sta vivendo un momento di grande crescita e affermazione, sia nelle abitudini degli Italiani che come partner essenziale per i ristoranti e questo ci porta a consolidare il nostro impegno. Da sempre siamo attivi nella lotta contro lo spreco alimentare con il progetto Ristorante Solidale, abbiamo introdotto packaging per le consegne completamente plastic free, promuoviamo la green mobility per i rider grazie alla partnership con MiMoto e forniremo dal 2021 mezzi totalmente sostenibili per le consegne. Abbiamo poi lanciato in questi giorni la Guida per un food delivery sostenibile, realizzata in collaborazione con LifeGate, per rendere il ciclo di vita del food delivery completamente green, con consigli e spunti utili dall’ordine online a come smaltire le confezioni di cibo a domicilio in modo consapevole.
L’adozione di questo percorso che effetti ha generato in termini di comunicazione interna ed esterna?
Il percorso di impegno che abbiamo intrapreso ha generato senz’altro dei benefici, impattando tutti gli attori del sistema del food delivery, i nostri clienti, i ristoranti partner e i rider. Agiamo infatti sia sensibilizzando i vari stakeholder sull’importanza di agire in modo sostenibile e facendo loro comprendere l’impatto ambientale di alcuni comportamenti in ottica di education, sia attivando una serie di iniziative e attività che li vedono coinvolti direttamente e che li rendono parte integrante del nostro percorso di sostenibilità. Essere un’azienda virtuosa e attiva su questi temi e riuscire a comunicarlo con efficacia aiuta anche a rafforzare la nostra reputazione e il nostro posizionamento e accresce anche l’attenzione in un settore che si sta affermando come essenziale.
Come misurate oggi i vostri risultati in termini di sostenibilità? Disponete di un sistema di reportistica interno? Vi affidate a consulenti esterni?
Per tenere monitorati i risultati relativi alle iniziative che realizziamo ci basiamo principalmente su dati interni che ci aiutano a tenere traccia dell’evoluzione del nostro percorso e dell’impatto delle nostre azioni in termini di sostenibilità.
Con stretto riferimento al settore merceologico in cui opera l’azienda, la sostenibilità viene identificata come driver di crescita o competizione?
Il digital food delivery è un settore relativamente nuovo che sta cambiando le abitudini degli Italiani e che ha ancora enormi opportunità di crescita. Noi come Just Eat crediamo che la sostenibilità sia un importante driver di crescita, per questo il nostro investimento in iniziative sostenibili cresce di pari passo con l’impatto crescente che il food delivery sta avendo in termini economici e sociali.
In che misura l’aderire e l’adottare un protocollo di sostenibilità in questo periodo potrà permettere alle imprese di proiettarsi meglio verso la ripresa post Covid-19?
Per Just Eat quest’anno particolare ha rappresentato un punto di svolta. Per i ristoranti il digital food delivery è infatti una leva di business essenziale che ha permesso loro di continuare l’attività nonostante le chiusure e per il 90% dei consumatori che abbiamo intervistato nell’ambito del nostro Osservatorio, il food delivery ha rappresentato durante il lockdown un servizio importante ed essenziale. Crediamo che in un momento di cambiamento come questo sia fondamentale intervenire e migliorare l’approccio non solo per l’impatto positivo che le nostre azioni hanno sull’ambiente ma anche per l’impatto economico. Penso ad esempio allo spreco alimentare e al costo che rappresenta per consumatori e ristoranti e a come si possa intervenire con iniziative come Ristorante Solidale che permette di evitare gli sprechi aiutando allo stesso tempo comunità e famiglie meno fortunate. Investire nella sostenibilità economica, ambientale e sociale è quindi anche una scelta strategica.
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