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L’Associazione di carattere tecnico-scientifico intende promuovere il goal 9 dei 17 SDGs di Agenda2030 per una industrializzazione equa, responsabile e sostenibile.
Un soggetto promotore delle infrastrutture sostenibili, punto di riferimento tecnico scientifico che possa rappresentare un valido interlocutore tra il mondo green e le istituzioni. Si è presentata così AIS-Associazione Infrastrutture Sostenibili in conferenza stampa, attraverso i suoi interlocutori. L’obiettivo è favorire un approccio nuovo rispetto alla progettazione e alla costruzione e gestione di un’infrastruttura, mettendo al centro la sostenibilità in tutte le sue principali accezioni.
“Attraverso AIS intendiamo raccontare cosa intendiamo fare e con quali obiettivi, avanzando chiavi di lettura sulla situazione delle infrastrutture e le potenzialità utilizzo intelligente per rendere l’Italia più competitiva” dichiara Alfredo Martini direttore AIS. Una novità tutta italiana dettata dall’esigenza e dalla necessità dei tempi in cui viviamo, per i quali si rende necessaria la presenza di un punto di riferimento che si rivolga a tutta la filiera, tra soci e investitori nel settore infrastrutturale, studi progettazione, imprese, enti certificatori, consulenti, promotori, stakeholder e produttori di materiali innovativi.
“In Italia mancava un soggetto promotore delle infrastrutture sostenibili” dichiara in conferenza Vincenzo Orsenigo – presidente AIS. “Attraverso il protocollo Envision, sistema di rating dedicato alla progettazione e realizzazione di infrastrutture sostenibili, la digitalizzazione e la creazione di prodotti innovativi che rispondano ai criteri di sostenibilità intendiamo creare gruppi di lavoro che intervengano sulle criticità e propongano soluzioni” conclude Orsenigo. Una crescita culturale di tutta la filiera dunque, fondata su scambi di esperienze, buone prassi e una proficua interlocuzione istituzionale così da favorire la realizzazione di opere che siano compatibili e adeguate agli obiettivi attesi di sostenibilità, grazie al contributo del comitato scientifico ricco di profili professionali esperti provenienti dal mondo universitario.
L'Associazione, promossa da ICMQ, Calzoni Costruzioni, Harpaceas e Politecnica intende operare per sensibilizzare le forze economiche, sociali e politiche sull’importanza di disporre, progettare realizzare e gestire le infrastrutture di qualunque tipo e dimensione secondo criteri di sostenibilità ambientale, economica e sociale, promuovere e divulgare studi e ricerche, organizzare iniziative, seminari e convegni utili ad una migliore conoscenza e diffusione di strumenti, metodologie e proposte, favorendone l’applicazione.
All’associazione possono aderire aziende, società o enti privati e pubblici (Soci Collettivi), così come persone singole (Soci Individuali) e istituzioni pubbliche (Soci di Diritto) attive nell’ideazione, nella progettazione, nella realizzazione e nella manutenzione di infrastrutture o che forniscano i relativi servizi, che abbiano una forte propensione alla sostenibilità. L’AIS ha pubblicato inoltre un Piano Strategico per il biennio 2021-2022 all’interno del vengono descritte la vision, la mission, il metodo di lavoro e le azioni principali che ne caratterizzeranno il percorso di riflessione e di confronto tra i soci e verso gli stakeholder e le istituzioni.
Gli obiettivi, che si inseriscono nel contesto fortemente condizionato dalla Next Generation EU, riguardano la diffusione di metodologie di misurazione della sostenibilità delle infrastrutture, una norma sui Criteri Ambientali Minimi, lo sviluppo delle digitalizzazione nella Pubblica Amministrazione, l’attivazione di un progetto di politica industriale per il settore e l’individuazione e la diffusione di Best Practice riguardanti materiali, prodotti e soluzioni tecnologiche sostenibili rispetto al loro ciclo di vita.
Azioni che si rifanno agli SDGs che compongono l'Agenda 2030: tra i 17 Goals individuati il 9 fa esplicito riferimento al tema dell’Industry innovation and infrastructure, ovvero al rapporto tra l’impegno a costruire infrastrutture resilienti utilizzando l’innovazione e “una industrializzazione equa, responsabile e sostenibile”. Un contributo concreto per raggiungere l’obiettivo di utilizzare al meglio le rilevanti opportunità offerte dal Recovery Fund e le risorse straordinarie messe a disposizione dalla Commissione Europea, per un potenziamento delle infrastrutture e un valido e un incisivo sviluppo progettuale all’insegna della sostenibilità.
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