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Nei #SustainableTalks di oggi parleremo di moda made in Italy a Km0 e strategie sostenibili con Maria Pilar Bouzas Artero di Solferini Milano.
#Sustainabletalks è una rubrica che nasce dalla consapevolezza dell’editore e della redazione di come sia necessario metabolizzare i cambiamenti che l’emergenza sanitaria ha comportato in termini di comunicazione, identificando nella sostenibilità un driver positivo di ripartenza e crescita personale e professionale. La rubrica continuerà anche nel 2021, sotto forma di interviste realizzate ad esperti di settore e referenti aziendali, con l'obiettivo di scoprire e comprendere quali siano le esigenze attuali in tema di sostenibilità, come vengano soddisfatte, e come vengano rendicontate. Certi che un’esperienza condivisa possa favorire una ripartenza efficace ed efficiente. La rubrica realizzata su base settimanale, pubblicata nella giornata del giovedì, si basa sulla realizzazione di interviste condotte dalla redazione in modo autonomo o a fronte di specifiche richieste. Per informazioni scrivete a redazione@nonsoloambiente.it
Maria Grazia Persico
Da dove nasce la necessità di Solferini Milano di intraprendere un percorso di sostenibilità economica, ambientale e sociale?
Tale necessità è nata a seguito di lunghi percorsi professionali e di molte nostre riflessioni personali; oltre che cofondatrici di Solferini Milano siamo anche amiche e ci capitava spesso di condividere la sensazione che “consumiamo consumo in una società consumistica” senza focalizzare propriamente l’attenzione al prodotto ed alle sue qualità intrinseche ed alla sua origine e filiera. Per tale ragione ci siamo poste una domanda all’apparenza banale ma che racchiude in sé uno dei valori cardine del nostro progetto: è fair un prodotto prêt-à-porter (nel significato letterale) e getta o esiste una via alternativa?
Solferini vuole percorrere una strada in linea con i nostri valori, con realtà locali, retribuzioni adeguate degli artigiani e tracciabilità della filiera di un prodotto fatto per durare. Per questo motivo ci vogliamo distaccare da una logica di prodotto disegnato per un uso specifico, e come tale, limitato nel tempo, per dedicarci invece ad un prodotto che dura, si evolve, cresce e si trasforma a seconda delle esigenze. Il focus del progetto è la Solferina, un borsoncino corredato da kit organizer che possa essere utile a partire dall’ospedale, come borsa per la nascita, per un weekend lungo, al mare, per le attività quotidiane del bambino come danza, calcio o piscina e un domani diventi la gym bag della mamma o del papà.
La sostenibilità non è e non sarà più solo una nicchia, perseguirla è necessario per connettersi con una società sempre più critica, con consumatori consapevoli, per adeguarsi alla legislazione futura e per trasmettere in modo trasparente i valori dell’azienda ai propri interlocutori. Per noi è centrale avere cura delle persone e dell'ambiente nell’operato della nostra azienda. Lo facciamo creando trasparenza e consapevolezza. Crediamo che questa “cultura” ci abbia reso consapevoli oggi del fatto che il “nostro” Made in Italy a KM zero sia un elemento di eccellenza e distinzione, oltre che un motivo di orgoglio nel sostenere in toto l’artigianato italiano.
L’adozione di questo percorso che effetti ha generato in termini di comunicazione interna ed esterna?
Molta positività, coinvolgimento e spirito proattivo. Tutte le persone che sono parte del team Solferini sposano questi valori e ci siamo accorte di poter godere dei benefici della scelta di fornitori italiani, di piccole realtà manifatturiere che possono essere correttamente remunerate e dell’averle rese parte del progetto. Questo reciproco investimento ci sta restituendo in termini di solidità della relazione e reciproco entusiasmo. Oggi, il poter raccontare il nostro percorso anche all’esterno, ci garantisce che le persone che a mano a mano ci scoprono, restino legate ai nostri principi etici. I prodotti che realizziamo sono fatti con tanta cura e passione, ascoltiamo con molta attenzione i nostri artigiani: per noi ogni oggetto che ci circonda ha un valore e questa coscienza vogliamo che venga trasmessa in tutto quello che facciamo. La pagina del nostro sito dedicata a questi temi è proprio i nostri valori.
Come misurate oggi i vostri risultati in termini di sostenibilità? Disponete di un sistema di reportistica interno? Vi affidate a consulenti esterni?
Per noi la sostenibilità non è solo un prodotto ben definito, è una mentalità, un modo di guardare, pensare, vivere e fare impresa, così come stiamo facendo con Solferini Milano. Tutto il nostro processo è improntato a tali principi avendo definito al momento una strategia interna di sostenibilità atta a elaborare le informazioni e valutare l'influenza che Solferini Milano ha sulle persone e sull’ambiente e con quali obiettivi e misure è possibile limitarne l'impatto negativo e aumentarne quello positivo. In particolare, siamo focalizzate sui nostri prodotti e da lì partiamo per valutarne gli impatti positivi e negativi nella filiera produttiva, sui clienti e sull’ambiente. Da queste analisi procediamo ad elencare gli impatti che vengono prodotti e verifichiamo se stiamo già agendo per mitigare gli impatti negativi e dove invece possiamo avere un approccio ancora più positivo. Capita che in questo processo scopriamo impatti negativi o ci accorgiamo di averli sottovalutati: quando succede lavoriamo per agire e rimediare, sviluppando un piano di azione per assumerci la responsabilità di quello che stiamo facendo, che tenga conto di tempi e costi realistici.
Siamo un team eterogeneo internazionale e questo è sicuramente un nostro punto di forza. Nel nostro team vi sono anche persone con un forte background economico e, nonostante siamo in fase di start-up, stanno già lavorando alla predisposizione del bilancio sociale di Solferini Milano. In futuro, tra gli obiettivi, vi è quello di ingaggiare anche consulenti esterni, in particolare del Nord Europa, dove abbiamo esperienze dirette e dove sappiamo bene che il tema della sostenibilità è ormai un elemento imprescindibile nella vita di tutti i giorni. Per quanto fatto in questi primi mesi, siamo molto soddisfatte della nostra performance, nonostante ci rendiamo conto che la strada è lunga e che dovremo affrontare molte sfide, non da ultimo in termini di extra costi. Finora ci siamo focalizzate su scelte di produzioni locali con contatti diretti coi fornitori e sulla progettazione di prodotti che durino nel tempo, evitando lo spreco e sostenendo la filosofia del riuso. In un prossimo futuro, ci vediamo parte della “green economy” e siamo consapevoli che le scelte di oggi, individuali o collettive, avranno un forte impatto domani e per questo motivo crediamo che occorra continuare a lavorare in questa direzione.
Con stretto riferimento al settore merceologico in cui opera l’azienda, la sostenibilità viene identificata come driver di crescita o competizione?
Nella filosofia di Solferini Milano la sostenibilità non deve essere un driver di crescita o competizione specifico, ma vuole essere elemento intrinseco nel nostro DNA e come tale vorremmo che venga percepito dai nostri fornitori e clienti. Poiché crediamo fortemente in questo principio, ci attendiamo che anche i nostri clienti e la comunità tutta riconoscano questo sforzo, consentendoci, come conseguenza, di crescere e di competere in un mercato di fatto cannibalizzato da produttori prêt-à-porter e getta via.
La gestione responsabile dei nostri interessi, la tracciabilità’ e la trasparenza lungo i processi della catena produttiva sono il punto di partenza e le linee guida adottate per la crescita di Solferini Milano, insieme ad una comunicazione aperta. Realizziamo prodotti 100% Made in Italy, facendo risaltare le maestranze artigianali locali e proponendo prodotti con un legame emozionale. Vorremo unire le necessità commerciali a valori per noi importanti come etica, trasparenza e fiducia, per creare connessione e coscienza con il consumatore.
In che misura l’aderire e l’adottare un protocollo di sostenibilità in questo periodo potrà permettere alle imprese di proiettarsi meglio verso la ripresa post Covid-19?
Crediamo che il lockdown imposto dalla pandemia Covid-19 abbia fatto profondamente riflettere le persone e prendere atto che molto spesso non sono perfettamente a loro agio nell’ambiente in cui vivono e, come dicevamo prima, compravano giusto per necessità consumistiche. Tra le tante, citiamo ad esempio il tema che molte persone non stanno bene nella casa in cui stanno vivendo per mancanza di spazi, sia in termini di ambienti adeguati che di spazi esterni e di verde; parimenti, leggiamo che i colossi del prêt-à-porter, nonostante siano anche dei giganti dell’e-commerce, stiano soffrendo come non mai a causa di una sorta di crisi di coscienza del loro cliente consumatore tipico.
Da queste evidenze ne consegue che ora più che mai abbiamo bisogno di un cambiamento dei modelli produttivi-industriali e socioeconomici per uscire più velocemente della crisi, al fine proprio di rispondere concretamente alle anzidette esigenze. Questa situazione drammatica ci ha fatto capire quanto siamo vulnerabili e di come eventi brutali possano danneggiare un sistema globale fondato sul consumo. L’adozione della resilienza nei processi e nella produzione, di strategie sostenibili, il coinvolgimento di realtà locali e la consapevolezza che ogni nostra azione abbia conseguenze, ci rendono più preparati ad affrontare future crisi ed a rimuovere ostacoli.
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