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La Commissione europea lo scorso 9 dicembre ha presentato la “Strategia per una mobilità intelligente e sostenibile” un documento programmatico con cui, nell’ottica di ridurre del 90% le emissioni del settore trasporti entro il 2050, prevede di realizzare progetti in grado di condurre il vecchio continente all’ambizioso obiettivo della neutralità climatica.
Pianificare, progettare e realizzare, considerata la drammatica situazione che stiamo vivendo da mesi, sono attività strettamente necessarie per affrontare le sfide che ci attendono per i prossimi anni. La mobilità è sicuramente un campo in cui tecnologia e sostenibilità sono e saranno costantemente chiamate a confrontarsi al fine di creare delle soluzioni in grado di coniugare efficienza, rispetto per l’ambiente e green economy.
Cosa prevede la Strategia per una mobilità intelligente e sostenibile
La Strategia si basa su un action plan strutturato in 82 progetti a loro volta divisi in dieci iniziative denominate flagships (fiori all’occhiello) quasi a significare che l’Europa, avendo ben chiara la meta da raggiungere, compirà azioni che le consentiranno di distinguersi rispetto agli altri continenti in materia di sostenibilità e rispetto per l’ambiente. Il percorso delineato dalla Commissione prevede una serie di tappe che l’Europa dovrà (dovrebbe) raggiungere rispettivamente entro il 2030:
- circoleranno almeno 30 milioni di automobili a zero emissioni;
- 100 città europee saranno a impatto climatico zero;
- il mercato navale produrrà navi a zero emissioni;
- vi sarà un raddoppiamento del traffico ferroviario ad alta velocità;
Entro il 2035:
- verranno prodotti aeromobili di grandi dimensioni a zero emissioni;
Entro il 2050:
- saranno a zero emissioni quasi tutte le automobili, i furgoni, gli autobus e i veicoli pesanti;
- sarà pienamente operativa e sostenibile la rete transeuropea di trasporto multimodale (TEN-T).
Cosa occorre fare per rendere il settore trasporti sostenibile, intelligente e resiliente?
Obiettivo della Strategia è riuscire, quindi, a rendere il settore europei dei trasporti sostenibile, intelligente e resiliente nel medio-lungo termine. Per far ciò è necessario che le Istituzioni comunitarie, il tessuto imprenditoriale, gli stakeholder adottino politiche sinergiche al cui centro vi siano attività di primaria importanza quali: promuovere la diffusione di veicoli, navi e aerei a emissioni zero e relative infrastrutture nonché installare punti di ricarica pubblici; sostenere l’innovazione e l’uso dei dati e dell’intelligenza artificiale (IA); rafforzare il mercato unico implementando gli investimenti e rendendo più moderni tutti i mezzi di trasporto.
La promozione di una mobilità sostenibile è al centro non solo del Green New Deal ma anche del meccanismo per collegare l’Europa (MCE o Connecting Europe Facility, CEF), lo strumento di finanziamento dell’Unione europea per gli investimenti strategici nei trasporti, nell’energia e nelle infrastrutture digitali. In un’ottica di decarbonizzazione dei trasporti ruolo essenziale è rappresentato in particolare dai corridoi TEN-T (Trans European Network-Transport), il progetto con cui l’Unione Europea prevede di creare una rete di collegamento tra i 27 Paesi membri entro il 2030. Quattro dei nove corridoi TEN-T interessano l’Italia: il Corridoio Mediterraneo; il Corridoio Reno Alpi; il Corridoio Baltico Adriatico e il Corridoio Scandinavo-Mediterraneo.
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