Green Economy Report 2019: Italia seconda in Europa per riciclo pro capite
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Green Economy Report 2019: Italia seconda in Europa per riciclo pro capite

Il riciclo, in Italia, vale più di un miliardo di euro: a renderlo noto è il nuovo report presentato da CONAI, che evidenzia l’impatto economico ed ambientale del recupero della materia prima nel nostro Paese.

Riscontri positivi per l’Italia in ambito di riciclo dei rifiuti, che nel corso del 2019 ha superato, in valore economico, il miliardo di euro. Lo ha reso noto il CONAI, Consorzio Nazionale Imballaggi, che lo scorso 3 dicembre 2020 ha presentato in diretta streaming il nuovo Green Economy Report.

Durante la conferenza, Edo Ronchi (presidente della Fondazione Sviluppo Sostenibile) e Luca Ruini (presidente CONAI), hanno illustrato lo scenario 2019 e introdotto una riflessione sugli effetti che la crisi sanitaria del Covid-19 sta avendo sull’impatto ambientale e sul riciclaggio nell’arco del 2020. Alla conferenza, moderata dal giornalista Marco Frittella, sono intervenute inoltre Filomena Maggino (presidente Cabina di regia di “Benessere Italia”) e Maria Cristina Piovesana (vice presidente Confindustria delegata ad ambiente, sostenibilità e cultura).

Cuore della conferenza sul Green Economy Report è stato il valore dei benefici ambientali prodotto dalla filiera del riciclo. I fattori calcolati per determinare tale valore all’interno del report 2019 sono la quantità di materia prima e l’energia primaria risparmiata nell’anno, la quantità di emissioni CO2 evitate e il guadagno economico prodotto.

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I numeri del Green Economy Report 2019

Il valore totale calcolato in un miliardo di euro è composto dal recupero della materia grazie al riciclo (402 milioni di euro), dall’energia prodotta grazie al recupero energetico (27 milioni di euro) e dal guadagno economico prodotto dalla filiera (592 milioni di euro).

Nel dettaglio, la materia prima risparmiata durante l’anno è stata di 4.469.000 tonnellate, di cui:

  • 270.000 tonnellate di acciaio
  • 19.000 tonnellate di alluminio
  • 1.800.000 tonnellate di carta
  • 907.000 tonnellate di legno
  • 433.000 tonnellate di plastica
  • 1.760.000 tonnellate di vetro.

Durante la conferenza è stato inoltre presentata, in percentuale, la quantità di rifiuti riciclati provenienti da Nord, Centro e Sud Italia: dati che ancora mettono in luce differenze sostanziali che rendono non omogeneo il nostro Paese. La maggior parte dei rifiuti di imballaggio recuperato nel 2019 (53%) proviene dal Nord Italia, mentre il 28% proviene dalle regioni del Sud e solo il 19% dal Centro Italia. Per quanto riguarda il Sud Italia, si tratta comunque di dati in crescita rispetto agli anni precedenti e, a livello di nazione, sono già stati praticamente raggiunti gli obiettivi europei di riciclo richiesti per il 2025.

Grazie alla gestione del CONAI, il riciclo degli imballaggi ha permesso un risparmio di quasi 23 terawattora di energia primaria. Questo risparmio ha evitato l’emissione di circa 4.300.000 tonnellate di CO2 che, in valore economico, corrispondono a 124 milioni di euro secondo la Direttiva 2009/33 del Parlamento Europeo.

Il Green Economy Report mette inoltre in luce il numero di nuove discariche evitate grazie al riciclaggio degli imballaggi: si stima infatti che, tra il 1998 e il 2019, con il riciclo di quasi 32 milioni di tonnellate di imballaggi, sia stata evitata la costruzione di ben 160 nuove discariche di medie dimensioni.

Luca Ruini, presidente del CONAI, ha commentato questi dati dichiarando che “Sono numeri che fanno riflettere. L’Italia in Europa è seconda solo alla Germania per riciclo pro-capite dei rifiuti di imballaggio. Abbiamo praticamente già raggiunto gli obiettivi europei di riciclo richiesti entro il 2025 e il nostro sistema Paese continua a fare scuola in Europa.”

L’effetto del Covid-19 sul riciclo

L’evento è stata occasione per un primo breve focus sull’anno in corso, influenzato dalla chiusura di molte imprese e dal rallentamento della produzione aziendale a livello globale, che ha portato al rischio di un effetto saturazione. Grazie alla collaborazione con i comuni e altre istituzioni, però, è stato possibile mandare avanti le attività di raccolta mantenendo stabili i quantitativi di materiali conferiti e recuperati.

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