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Nei #SustainableTalks di oggi parleremo di economia circolare, moda sostenibile e design con Stefania Gagliardone, fondatrice di Keep Out Bracelets.
Da mesi Covid-19 domina le nostre giornate in termini di destabilizzazione e necessità di riprogrammazione oltre alla difficoltà nel prevedere quando si tornerà alla normalità e come. In momenti come questo dove la maggior parte dei messaggi combinano drammaticità e speranza al tempo stesso, come editori e redattori il nostro obiettivo è “buttare il cuore al di la dell’ostacolo” consapevoli che il futuro sarà caratterizzato da una sempre maggiore attenzione alla sostenibilità nella sua accezione più ampia. Per questo motivo abbiamo integrato nel nostro piano editoriale delle interviste, #SustainableTalks - condotte ad esperti di settore e referenti aziendali - con l'obiettivo di scoprire e comprendere quali siano le esigenze attuali in tema di sostenibilità, come vengano soddisfatte e come vengano rendicontate, certi che un’esperienza condivisa possa favorire una ripartenza efficace ed efficiente.
Maria Grazia Persico
Da dove nasce la necessità di Keep Out di intraprendere un percorso di sostenibilità economica, ambientale e sociale?
La necessità di intraprendere un percorso di sostenibilità non nasce da noi, ma dall'ambiente stesso, dal suo grido di aiuto, a cui vogliamo dar voce ed esserne ambasciatori, per quello che possiamo. Un percorso di consapevolezza che ha portato ad un primo passo a gennaio di quest’anno, quando abbiamo creato un ditale portafortuna in zama per l’Australia. In quell’occasione l’intero ricavato delle vendite di quel modello era stato devoluto ai vigili del fuoco della CS Foudation per sostenerli nelle loro dure azioni quotidiane.
Con la collezione New Life invece l’obiettivo è proprio quello di voler “ripulire”, nel nostro piccolo, l’amata Terra. Siamo infatti riusciti a dar nuova vita a materiali di scarto che di per sé inquinano solo l’ambiente e riutilizzarli per creare bijoux, addirittura impreziosendoli con cristalli Swarovski. Ma l’opera di sensibilizzazione passa anche dalla comunicazione: con l’acquisto di un bracciale o collana della collezione New Life l’acquirente viene informato di quanta immondizia riesce a togliere dal Pianeta con quel suo piccolo gesto. Nel dettaglio un ditale Fluorescent Shimmer corrisponde a 120gr di gomma di pneumatico in meno, un Vintage Opal a 120gr di scarti di plastiche chirurgiche (si consideri che una mascherina chirurgica pesa circa 3gr), un ditale Futuristic Silver, infine, vale 80gr di ottone riciclato.
L’adozione di questo percorso che effetti ha generato in termini di comunicazione interna ed esterna?
Al di là della crescente consapevolezza in tutte le persone che gravitano vicino a noi, ci siamo tutti resi conto dell’attenzione sempre maggiore anche nelle piccole cose. Abbiamo ridotto i consumi di ogni cosa superflua, sia a livello personale che aziendale. Un obiettivo così grande ha anche creato un gruppo di lavoro forte ed unito che si è cimentato in strade sconosciute e lontane dal nostro quotidiano rendendosi sempre più conto della grandezza reale del problema. Abbiamo visitato discariche, abbiamo studiato, è stato un bel lavoro di squadra che ci ha riservato numerose soddisfazioni. A livello invece di comunicazione esterna, stiamo muovendo ora i primi passi.
Come misurate oggi i vostri risultati in termini di sostenibilità? Disponete di un sistema di reportistica interno? Vi affidate a consulenti esterni?
Abbiamo creato un programma che, in base alla quantità di rottame o rifiuto riciclato acquistato, ci dice quanti oggetti possiamo produrre e, con gli scarti da stampaggio, ricominciamo con il recupero, quindi, dei rifiuti che trattiamo, non scartiamo proprio nulla.
Con stretto riferimento al settore merceologico in cui opera l’azienda, la sostenibilità viene identificata come driver di crescita o competizione?
Nel nostro settore merceologico siamo gli unici a poter creare gioielli utilizzando il ditale: questo limita molto il nostro campo d’azione ma allo stesso tempo ci tutela, ponendoci in una piccola nicchia, praticamente senza competitors.
In che misura l’aderire e l’adottare un protocollo di sostenibilità in questo periodo potrà permettere alle imprese di proiettarsi meglio verso la ripresa post Covid-19?
Adempiamo a tutte le norme anti-COVID in modo da rendere la nostra azienda salutare e protetta, mantenendo unito lo staff aziendale: ci laviamo la mani in continuazione, abbiamo igienizzante in ogni angolo dell’ufficio ed ovviamente indossiamo sempre la mascherina. Inoltre, nella nostra quotidianità, già da tempo aderiamo a piccoli gesti atti di rispetto per l’ambiente, resi oggi ancor più importanti in un’ottica di tutela dal contagio.
Per esempio stampiamo meno documenti possibili per evitare che siano toccati da più persone, ognuno ha la propria tazza del caffè in ceramica, evitando così la plastica usa e getta. Come superare il COVID? Il gioiello non è sicuramente un bene di prima necessità e, anche noi, come la maggior parte delle imprese di questo settore, stiamo vivendo un periodo difficile. Noi crediamo tantissimo in questa nuova collezione NEW LIFE in tutti i sensi. Nuova vita ai rifiuti e nuova vita al settore.
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